Maglie, felpe e giacche riciclando i rifiuti

Grazie allo sviluppo della tecnologia anche la moda può dare il suo contributo per ridurre la quantità di rifiuti: lo dimostrano Rifò e Quagga, due realtà Made in Italy che hanno scelto di realizzare capi d’abbigliamento sostenibili riutilizzando scarti tessili e recuperando bottiglie di plastica. Entrambi i progetti possono essere sostenuti tramite il crowdfunding di Ulule.

Sostenibilità, ma senza rinunciare allo stile, alla comodità e alla versatilità: queste le parole chiave dei progetti di moda green, lanciati da Rifò e Quagga sulla piattaforma di crowdfunding Ulule con l’obiettivo di realizzare capi d’abbigliamento etici ed ecologici. Entrambi i progetti nascono con lo scopo di incontrare l’esigenza di molti consumatori che guardano verso la moda etica, cruelty free, e sostenibile: grazie all’utilizzo di tecnologie innovative la plastica delle bottiglie usate viene intercettata per realizzare tessuti leggeri, traspiranti e resistenti con cui confezionare t-shirt, giacche e felpe. Si calcola infatti che ogni anno tra 5 e 13 milioni di tonnellate di bottiglie di plastica – che non vengono smaltite in maniera corretta – finiscano in mare, con il rischio di essere ingerite dagli animali, compromettendone la biodiversità.

“Sono ormai tantissime le persone sensibili al tema e sono spesso alla ricerca di un modo per poter aiutare l’ambiente. Con iniziative di questo tipo, il crowdfunding ha l’opportunità di coinvolgere il pubblico rendendolo parte attiva nella costruzione di una moda responsabile e rispettosa”, spiega Fabio Simonelli, General Manager di Ulule. “Si tratta di idee coraggiose che hanno bisogno del contributo di tutti per essere realizzate. Siamo fieri di poter sostenere realtà che, tramite i loro progetti, contribuiscono a sensibilizzare tutto il web verso tematiche così importanti. Senza dimenticare l’aspetto economico e sociale: in entrambi i casi infatti lo scopo è quello di creare nuove opportunità di lavoro coinvolgendo industrie, stabilimenti  e piccole imprese locali, limitando il consumo di carburante e assicurando la qualità e l’eticità del processo produttivo stesso”.

 

Rifò, con 90 magliette si risparmiano 240.000 litri d’acqua

Cotone rigenerato e bottigliette di plastica sottratte all’ambiente: è questa la formula magica di Rifò, che per realizzare t-shirt in cotone sostenibile, responsabile, sociale e durevole nel tempo ha pensato di riutilizzare la fibra rigenerata di cotone – ottenuta dagli scarti di produzione – rafforzata con un’altra fibra, cioè il poliestere rigenerato dalle bottigliette di plastica. “Il cotone è la fibra naturale più comune per confezionare i capi di abbigliamento, rappresentando il 33% circa di tutte le fibre presenti nei tessuti, ma è anche una fibra molto ‘assetata’: per produrre una t-shirt si utilizzano in media 2.700 litri di acqua”, spiegano Niccolò e Clarissa, i giovani progettisti pratesi di Rifò. Il processo pensato da Rifò richiede solo 30 litri di acqua per t-shirt, riduce il consumo di pesticidi e di prodotti chimici e permette di ottenere un filato 100% rigenerato per produrre nuove magliette. Rifò si impegna a realizzare tutti i prodotti nel distretto tessile di Prato, dopo aver comprato il filato in Spagna. Inoltre, tramite l’iniziativa #2lovePrato, Rifò donerà 2 euro per ogni maglietta acquistata a una fondazione operante sul territorio pratese (Fondazione Ami, Fondazione Opera S. Rita o Legambiente Prato). Con 90 magliette realizzate da Rifò verranno risparmiati 240.300 litri di acqua e verranno riutilizzate circa 500 bottigliette di plastica.

 

Quagga, giacche e felpe Animal Free da bottiglie di plastica

Capi di abbigliamento confortevoli e resistenti, creati in una filiera completamente italiana, riciclando materie plastiche presenti sul territorio: con il sostegno del web, Quagga intende confezionare la Nuova Collezione autunno/inverno 2108/19 che comprende la linea Ecosoft realizzata in tessuto 100% da fibra di poliestere riciclata. “Si tratta di nuovo tessuto creato grazie al supporto di Tessiture Taborelli”, spiega Stefano Bonaventura, co-fondatore di Quagga. “Il filato da loro utilizzato, il Newlife, è un originale brevetto Sinterama, creato da bottiglie di PET riciclate provenienti dal nord Italia e ha permesso a Quagga di aumentare la qualità delle giacche, pensando ancora di più alla sostenibilità ambientale”. In più, Quagga ha ottenuto la certificazione Animal Free (rating VVV+) che attesta che le giacche sono prive di componenti di origine animali. “Per Quagga una filiera etica è anche una filiera equa e Made in Italy”, aggiungono i progettisti. “Le nostre giacche continueranno a privilegiare una produzione italiana controllata in cui tutte le maestranze sartoriali e i soggetti coinvolti ricevano il giusto compenso, godano di sicurezza, non siano discriminate e sfruttate sul luogo di lavoro”.


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