L’età fertile delle donne si potrà prolungare

Un nuovo farmaco ha mostrato di poter estendere la fertilità delle donne, potenzialmente, da tre a sei anni. Lo ha riferito un articolo pubblicato sulla rivista Current Biology.

I ricercatori dell’Università di Princeton, negli Stati Uniti, hanno identificato un farmaco che estende la vitalità delle uova nei vermi, aprendo così la strada a trattamenti di fertilità per le donne.

Per lo studio il team ha utilizzato un verme microscopico, il Caenorhabditis elegans (C.elegans), poiché condivide molti geni con il genere umano, compresi quelli della longevità.

Ha scoperto che un gruppo di proteine, chiamate catepsina B portano a ovociti di qualità inferiore.

Quando il team ha somministrato l’inibitore della catepsina B durante la metà del periodo riproduttivo dei vermi, il farmaco prolungava la qualità delle uova.

In un altro esperimento i ricercatori hanno eliminato i geni della catepsina B estendendo la fertilità dei vermi di circa il 10%.

Se applicata agli esseri umani, la tecnica potrebbe estendere di tre-sei anni il periodo riproduttivo.

Il declino riproduttivo è un segno distintivo dell’invecchiamento, ma attualmente mancano interventi per rallentare la perdita della capacità riproduttiva.

L’inibitore della catepsina B non è tuttavia pronto per essere testato sugli esseri umani, ma potrebbe un giorno essere utilizzato a metà ciclo riproduttivo per migliorare la fertilità delle donne.

Una delle caratteristiche più importanti dell’invecchiamento è la perdita della capacità riproduttiva che avviene verso la metà dell’età adulta, come ha detto Coleen Murphy, professore alla Princeton University.

“Già verso i 35 anni, le donne iniziano a registrare un declino della fertilità, un aumento dei casi di aborto spontaneo e di difetti alla nascita, correlati all’età della madre.Tutti questi problemi si pensa siano causati dalla diminuzione della qualità degli ovuli”, ha spiegato Murphy.


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