Malattia di Crohn, una diagnosi su 5 riguarda under 18

Per riconoscere la malattia a volte ci si impiegano anni

I sintomi classici sono una diarrea cronica, dolore addominale, febbricola e perdita di peso. Questi sono facilmente associabili al colon irritabile, di cui è affetto il 30% della popolazione italiana.

 

 

In Italia l’incidenza delle malattie infiammatorie croniche dell’intestino (IBD, inflammatory bowel disease) è medio-alta e si è assistito ad un ulteriore incremento della loro incidenza, anche nei nuovi Paesi sviluppati. Un campo di ricerca, quello delle IBD, ancora poco esplorato, e la cui assistenza non si mostra uniforme sul territorio nazionale, provocando disorientamento nei confronti dei nuovi approcci diagnostici, delle strategie di trattamento e di monitoraggio delle malattie stesse.

 

Attualmente si stima che in Italia siano affette da colite ulcerosa o malattia di Crohn circa 250mila persone. Queste malattie infiammatorie, inoltre, hanno un notevole impatto sulla quotidianità del soggetto affetto, provocando assenza dal lavoro e dalla scuola, difficoltà nelle relazioni personali, discriminazione e depressione. Circa il 50% dei pazienti con malattia di Crohn ed il 20% dei pazienti con colite ulcerosa, inoltre, necessitano di intervento chirurgico entro 10 anni dalla diagnosi, situazione che può ulteriormente impattare sulla qualità di vita dei pazienti stessi. Esiste, inoltre, una qualche predisposizione familiare nello sviluppo della malattia; infatti, un paziente su cinque ha uno o più parenti stretti affetti da malattia di Crohn o colite ulcerosa.

 

LE CAUSE – “Il paziente tipo della Malattia di Crohn è generalmente giovane, più frequentemente tra i 20 e i 30 anni di vita, senza particolari differenze tra uomo e donna – afferma il prof. Alessandro Armuzzi, della Fondazione Policlinico Gemelli – Università Cattolica, Roma Ma circa il 20% viene diagnosticato  in età pediatrica, quindi al di sotto dei 18 anni. Le cause sono ancora ignote, ma ci sono varie ipotesi. Tre i meccanismi principali: un fattore esterno, che sembra si ripercuota sulla flora batterica intestinale, alterando l’equilibrio dei batteri dell’intestino; un fattore genetico, con  numerose piccole mutazioni dei geni; infine quando intervengono simultaneamente il fattore genetico e quello ambientale, si estrinseca un’alterazione del sistema immunitario a livello della mucosa intestinale, che genera infiammazione acuta  e cronica cone danni intestinali”.

I SINTOMI – la malattia di Crohn, nota anche come enterite regionale, è una malattia infiammatoria cronica dell’intestino (MICI) che può colpire qualsiasi parte del tratto gastrointestinale, dalla bocca all’ano. I sintomi classici sono una diarrea cronica, dolore addominale, febbricola e perdita di peso. Spesso però sono subdoli, e possono anche non essere tutti presenti. Purtroppo le procedure diagnostiche per riconoscere la malattia talvolta si avviano molto tardi, anche dopo 3 anni dalle prime manifestazioni di sintomi. Questo perché è più facile associare questi piccoli problemi al colon irritabile, situazione molto frequente di cui è affetta il 30% della popolazione italiana.


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