Crisi di mezza età? Dai 42 anni si inizia a risalire

La felicità ha un andamento ad «U»: il culmine dell’entusiasmo si ha a 24 anni, il punto più basso si tocca a 40 anni e poi dai 42 si inizia a
risalire. A 42 anni una donna è di nuovo «felice» e va alla ricerca di un partner più giovane

La crisi di mezza età è un fenomeno che riguarda 9 donne su 10.

Una ricerca di CougarItalia.com ha dimostrato che la felicità ha un andamento ad «U»: il culmine dell’entusiasmo si ha a 24 anni, il punto più basso si tocca a 40 anni e poi dai 42 si inizia a risalire.

«A 42 anni una donna è di nuovo felice e va alla ricerca di un partner più giovane», ha commentato Alex Fantini, fondatore di CougarItalia.com.

Lo studio di CougarItalia.com si è concentrato sull’universo femminile, ma la crisi di mezza età colpisce tutti: uomini e donne, in coppia o single, con o senza figli. E neppure un alto reddito o una grande carriera lavorativa fanno alcuna differenza.

 

«La crisi di mezza età inizia quando l’individuo arriva alla soglia minima di soddisfazione di sé. Un fenomeno che quindi non ha molto a che vedere con la realtà, quanto piuttosto con le aspettative deluse: il rimpianto per quel che non è stato» ha puntualizzato Fantini.

Il portale di riferimento delle donne mature sopra i 35 anni ha constatato l’esistenza di un elevato grado di correlazione tra benessere e aspirazioni, osservando per quello che riguarda l’universo femminile che fino a 24 anni le donne sono portate ad immaginare un futuro luminoso. Fino a quell’età il cervello elabora le informazioni tendendo a non ridimensionare le aspettative ed anzi ad attendersi un futuro più promettente della realtà.

«E vero è infatti che a 20 anni vivere in una camera in affitto, condividendo lo stesso appartamento con altri mentre si frequenta l’università, rende spesso le donne molto felici, perché attendono che i loro sforzi saranno presto ricompensati» ha precisato il fondatore del sito.

A 20 anni siamo insomma portati a immaginare un futuro luminoso. A 40 anni invece ci si accorge maggiormente degli errori commessi proprio perché ci eravamo aspettati troppo e ci sembra di avere sbagliato quasi su tutto: salute, lavoro, famiglia.

Secondo la ricerca, nei primi anni della maturità si tende a sottovalutare la possibilità di eventi negativi: le donne si aspettano ad esempio di avere una vita più sana rispetto alla media oppure non si aspettano di perdere il lavoro e sottovalutano perfino la probabilità di un futuro divorzio.

«Così, al di là delle loro reali condizioni di vita, la loro percezione di benessere inizia a declinare fino a toccare il punto più basso quando si trovano a dovere fare i conti con tutto ciò che non è andato come esse pensavano, con l’aggravante che non avranno mai più le stesse opportunità» ha concluso Alex Fantini.

Ma non tutto è perduto. I risultati ottenuti dalla ricerca ci consolano: una volta toccato il fondo non si può che risalire: la reazione emotiva alle occasioni mancate diminuisce con l’età e già a 42 anni le donne sono nuovamente felici: la loro vita migliora all’improvviso e molte di loro vanno perfino alla ricerca di un partner più giovane.


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