Uomini: con una relazione stabile meno infarti e ictus

I ricercatori britannici in un loro nuovo studio hanno trovato che gli alti e bassi della vita coniugale sono fortemente legati ai livelli di pressione sanguigna maschile, al colesterolo e al peso, ossia ai principali fattori di rischio cardiovascolare.

In un loro studio, fatto su 620 padri sposati seguiti per 16 anni, i ricercatori delle università di Bristol e Glasgow hanno trovato che la salute degli uomini migliora col migliorare dei rapporti coniugali.

Nei volontari, partecipanti allo studio, quando le relazioni erano stabili, costantemente cattive o buone, non c’era alcun effetto sulla salute.

Ma quando la vita coniugale peggiorava, anche la salute lo faceva.

I ricercatori hanno anche confrontato i loro risultati con uno studio in corso sulle donne britanniche.

E’ emerso che non c’è alcun legame tra la felicità coniugale e la salute cardiovascolare femminile.

Gli scienziati, scrivendo nel ‘Journal of Epidemiology and Community Health’ del BMJ, hanno anche suggerito, agli uomini che hanno rapporti turbolenti, di divorziare, per motivi di salute.

Per lo studio, iniziato nel 1991, i padri hanno compilato un questionario sulla qualità della loro relazione in primo luogo quando i loro figli avevano tra tre e nove anni.

I ricercatori hanno quindi valutato la pressione sanguigna, la frequenza cardiaca, il peso, il grasso viscerale e il livello di zucchero nel sangue dei partecipanti, tra il 2011 e il 2013, quando i loro figli avevano quasi 19 anni.

Gli scienziati hanno scoperto che i rapporti di coppia in miglioramento erano associati a bassi livelli di colesterolo, pressione sanguigna e peso, rispetto anche ai rapporti costantemente buoni.

E le relazioni deteriorate erano legate a una pressione sanguigna più alta.

Pure degli esperti giapponesi, lo scorso anno, avevano trovato che gli uomini coniugati avevano meno probabilità dei single di soffrire di sindrome metabolica, una combinazione di diabete, pressione alta e obesità che danneggia i vasi sanguigni. Avevano anche trovato che lo stesso non avveniva nelle donne.

 


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