Nel panorama della scena teatrale italiana I Sacchi di Sabbia si distinguono per la capacità di far incontrare tradizione popolare e ricerca, esplorando terreni diversi, dal teatro di figura alla farsa, passando per l’opera e il teatro di oggetti. Nei tre giorni dedicati alla compagnia di Pisa saranno presentati 4 spettacoli e una mostra interattiva con i loro elementi scenografici.
13 ottobre – ore 20 – I 4 moschettieri in America – Radiodramma animato
Il 18 ottobre 1934 andrò in scena la prima puntata de I 4 moschettieri “parodia di Nizza e Morbelli con musiche di E. Storaci”, ispirata al celebre capolavoro di Dumas.
Ottant’anni dopo, i Sacchi di Sabbia hanno dato un sequel a I 4 moschettieri: dapprima con un radiodramma – realizzato per Radio 3 all’interno del progetto Radio Days di Santarcangelo 14 – ed ora con questo spettacolo teatrale dedicato ai bambini, che ripropone, in un’inedita sperimentazione visiva, le atmosfere e i personaggi del radiodramma.
I 4 moschettieri in America è ambientato nell’America degli Anni Trenta: qui, i famosi eroi di Dumas si ritrovano a inseguire – tra gangster, pupe e sparatorie – il sogno di una nuova grandezza, che solo il cinema potrà soddisfare.
La compagnia grazie a questo spettacolo si è aggiudicata l’Eolo Award 2017 come miglior Compagnia di Teatro di Figura italiana.
14 ottobre – ore 20
Abram e Isac. Sacra rappresentazione in cartoon
Lo spettacolo è una rilettura della rappresentazione di Abramo ed Isac, scritta nel 1440 dal fiorentino Feo Belcari.
Accogliendo l’oxymoron tra testo antico e un con-testo contemporaneo, l’episodio biblico del sacrificio di Isacco diviene qui il pretesto per una riflessione sull’enigma della comunicazione tra Abramo e Dio, in una dimensione scenica al tempo stesso materica e metafisica, dove la ritualità della “sacra rappresentazione” si colora di nuove impalpabili suggestioni.
Ad accompagnare la dizione del testo, i materiali più disparati: dalle sonorità contemporanee, alle immagini cartonate ispirate alle maschere di Saul Steinberg. Segni contemporanei e segni arcaici si fondono in una dimensione performativa sospesa, al tempo stesso ironica e sacra. L’elemento ironico – che contrasta fortemente con la drammaticità dell’episodio biblico – costituisce la quintessenza del progetto.
a seguire:
Dialoghi degli Dei
Dialoghi degli Dei celebra l’incontro tra Massimiliano Civica, regista noto per l’asciuttezza formale delle sue opere e I Sacchi di Sabbia, un gruppo toscano che ha fatto dell’ironia la sua peculiare cifra stilistica.
Scritti da Luciano di Samosata nel II secolo dopo Cristo, questi Dialoghi si presentano come una raccolta di gossip su vizi e trasgressioni degli abitanti dell’Olimpo: gli scontri “familiari” tra Zeus ed Era, le continue lagnanze per le malefatte di Eros, i pettegolezzi tra Dioniso, Ermes ed Apollo…
In questa gustosa versione gli Dei sono atterrati in una classe di un ginnasio, diventando oggetto concreto delle spietate interrogazioni con cui un’austera insegnante tormenta due suoi allievi. Seduti ai loro banchi di scuola e con i calzoni corti, i due maturi studenti, interrogati su tresche e malefatte degli immortali sperimentano sulla propria pelle le ingiustizie della scuola, preludio alle future ingiustizie della vita.
La serata si presenta dunque come un divertito“dittico sulla teogonia”: accanto al lavoro sul teatro di figura, la compagnia mostra un altro elemento fondamentale del suo dna, il lavoro sui tempi comici dell’attore.
15 ottobre
Sandokan o la fine dell’Avventura
Liberamente tratto da “Le Tigri di Mompracem” di Emilio Salgari
Il luogo in cui si svolge l’azione è una cucina: attorno ad un tavolo si raccolgono i quattro personaggi che, indossato il grembiule, iniziano a vivere le intricate gesta del pirata malese. Perno dell’azione è l’ortaggio, in tutte le sue declinazioni: carote-soldatini, sedani-foresta, pomodori rosso sangue, patate-bombe, prezzemolo ornamentale. E poi cucchiai di legno come spade, grattugie come cannoni, una bacinella piena d’acqua per il mare del Borneo, scottex per cannocchiali, e ancora sacchetti di carta, coltellini, tritatutto…Il racconto si affaccia alla mente degli spettatori, per poi esplodere con una frenesia folle che contagia. La cucina è casa di Sandokan, nave dei pirati, villa di Lord Guillonk, foresta malese, spiaggia di Mompracem. Fedele all’ideale di un ironico esotismo quotidiano (Salgari non si avventurò mai oltre l’Adriatico) lo spettacolo – attraverso la rifunzionalizzazione di semplici oggetti d’uso – è un elogio all’immaginazione, che rischia di naufragare nel blob superficiale dei nostri tempi e al tempo stesso una satira di costume. Piccoli uomini (noi) e i loro grandi sogni si scontrano in un gioco scenico buffo ed elementare. Chi avrà la meglio?
Questa fantasiosa versione de “Le tigri di Mompracem“ di Emilio Salgari, adatto a grandi e piccini, è diventato nel tempo un piccolo classico. Con particolare riferimento a questo lavoro i Sacchi di Sabbia si sono aggiudicati il Premio Ubu Speciale nel 2008.
La mostra:
SSSHHH… I POP-UP TEATRALI DEI SACCHI DI SABBIA
Il libro pop-up è stato un elemento ricorrente nella ricerca teatrale dei Sacchi di Sabbia degli ultimi dieci anni. SSSHHH… è il primo, silente tentativo di raccontare questo percorso: una selezione di libri – costruiti per lo più per performance site specific o per spettacoli mai realizzati – saranno sfogliati dagli attori della compagnia, offrendo al visitatore una sorta di docu-film artigianale su alcune delle tappe più significative di questa ricerca.
Orari di entrata: 13 e 14 ottobre: ore 17 – 17.30 – 18 – 18.30 – 19 – 15 ottobre: ore 14 – 14.30 – 15
Età consigliata: dai 6 anni.
ORARI: feriali ore 20 – festivo ore 16
BIGLIETTI: spettacoli da 6 a 23 euro – mostra ingresso libero