Grave situazione trasporto dializzati in Lombardia

Aned, l’Associazione Nazionale Emodializzzati Dialisi e Trapianot, ha presentato quest’oggi in Regione Lombardia il “Decalogo per il trasporto dignitoso dei dializzati”. La presentazione è stata effettuata nel corso dell’audizione in Commissione Sanità e Assistenza del Cosiglio Regionale ottenuta da Aned dopo la protesta dello scorso luglio per il malfunzionamento del trasporto dei dializzati ai e dai Centri dialisi.

 

“ In Lombardia – ha spiegato Giuseppe Vanacore, Presidente Nazionale ANED – vi sono 113 centri dialisi e dall’indagine in corso che ha toccato la metà dei centri è emersa una situazione  davvero grave. Le principali problematiche riguardano i tempi con i quali i vettori incaricati effettuano il servizio. Dopo quattro ore di dialisi, vi sono tempi di attesa per partire verso casa generalmente superiori a 1 ora. Tantissimi i casi in cui viene superata 1 ore e mezza. Troppi ed inaccettabili i dati che indicano anche il superamento di 2 ore di attesa ed anche oltre”.

 

A sua volta il Vice segretario Regionale della Lombardia Enzo Irace, ha sottolineato che molti mezzi risultano inadeguati con personale non in divisa, “spesso pensionati privi di qualsiasi professionalità, con modi di guidare assolutamente inadatti per un trasporto sanitario, in molti casi addetti con atteggiamenti sgarbati e vessatori nei confronti dei pazienti”. Non mancano episodi di incidenti e di infortuni di malati durante il tragitto. Per non parlare della condizione fatiscente dei mezzi, con l’assenza dell’aria condizionate e di sedili reclinabili.

 

L’Associazione ANED, che da 45 anni affianca i malati di rene, con un impegno quotidiano per assicurare il rispetto dei diritti e la partecipazione consapevole di fronte alle difficoltà nel percorso delle cure, dopo aver illustrato a tutte le componenti politiche presenti in Consiglio regionale la situazione degli oltre 7.500 dializzati della Lombardia, ha presentato il “Decalogo di requisiti minimi per un trasporto dignitoso e di qualità” – già consegnato all’assessore Gallera e sul quale è stato avviato un primo confronto – essendo il trasporto indicato come un diritto del malato direttamente nella normativa nazionale che stabilisce i livelli essenziali di assistenza (LEA).

 

Questi i 10 punti :

–        stabilire la presa in carico del malato da trasportare da parte del servizio pubblico,

–        superare l’attuale sistema di affidamento del servizio basato sul criterio del massimo ribasso, contemperando invece qualità e costo;

–        attribuire al medico specialista la scelta del tipo di trasporto più idoneo per il dializzato;

–        indicare per tutti i mezzi la dotazione minima per un trasporto dignitoso e umano, con non più di tre autotrasportati per vettore;

–        prevedere standard di viaggio che non superino la mezz’ora per il ritorno a casa dopo la dialisi;

–        prevedere controlli appropriati, con l’istituzione di una centrale operativa di monitoraggio;

–        garantire personale preparato e rispettoso dei diritti del malato;

–        coinvolgere le associazioni dei pazienti nei percorsi organizzativi;

–        favorire i pazienti in grado di autotrasportarsi direttamente o con propri familiari considerando, in questo ultimo caso, il problema del doppio viaggio, oggi escluso dal rimborso.

–        ripristinare nella città di Milano e ovunque possibile l’uso del taxi, abolito con l’ultima delibera della Giunta regionale.

Nei prossimi giorni alla luce dell’indagine– ha concluso il Presidente Giuseppe Vanacore – nell’incontro già ipotizzato prima della pausa estiva verrà chiesto all’Assessore un intervento risolutivo almeno per i problemi più urgenti.

 

 


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