Sottovalutare il sanguinamento vaginale mette in pericolo la salute delle donne. La situazione è aggravata dalla carenza di acqua, di servizi igienici e dalla scarsa informazione, soprattutto nei paesi a basso e medio reddito.
A dirlo uno studio, condotto nella Columbia University’s Mailman School of Public Health, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista BMJ Global Health.
La donna può aspettarsi di avere circa 2400 giorni di sanguinamento mestruale tra i 12 e i 51 anni, dice lo studio, ma ci sono molte altre circostanze in cui può sperimentare un sanguinamento vaginale anomalo: dopo la il parto, per una emorragia, un aborto o a causa dell’endometriosi, della crescita di polipi e fibromi o, addirittura, del cancro cervicale.
Le donne possono anche sperimentare periodi particolarmente duri e dolorosi (metrorragia) o emorragie irregolari nella premenopausa e nella menopausa.
Emorragie prolungate o pesanti possono causare l’anemia, che può essere particolarmente critica per le donne che sono malnutrite o hanno delle condizioni anomale, come, ad esempio, quella dell’HIV.
I tabù sociali intorno al sanguinamento vaginale aggravano una eventuale situazione femminile anomala e impediscono di gestirla in modo adeguato.