La Russia di Vasilij Kandinskij al MUDEC di Milano

Vasilij Kandinskij arriva in Italia dal 15 marzo 2017 e si ferma al MUDEC – Museo delle Culture di Milano, con una mostra assolutamenteinedita, ricca di 49 sue opere che raccontano ilperiodo del genio” dell’artista russo che porta alla svolta completa verso l’astrazione, e di 85 tra icone, stampe popolari ed esempi di arte decorativa. Le opere, alcune delle quali mai viste prima in Italia, provengono dai più importanti musei russi, come l’Ermitage di San Pietroburgo, la Galleria Tret’jakov, il Museo di Belle Arti A.S. Puškin e il Museo Panrusso delle Arti Decorative, delle Arti Applicate e dell’Arte Popolare di Mosca.

La mostra rivela il periodo della formazione dell’immaginario visivo dell’artista, profondamente radicato nella tradizione russa, e il suopercorso di svolta ormai già compiuta verso l’astrazione, dall’ultimo Ottocento fino al 1921, quando si trasferì in Germania per non fare più ritorno in madrepatria.  Promossa dal Comune di Milano-Cultura e da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, che ne è anche il produttore, e curata da Silvia Burini, che insegna Storia dell’arte russa a Ca’ Foscari, e Ada Masoero, critico d’arte e giornalista, la mostra accompagnerà i visitatori in un viaggio immaginario nella Russia dell’artista fino al 9 luglio 2017.

L’esposizione, che cade nell’anno del centenario della Rivoluzione russa e a ridosso delle celebrazioni del centocinquantesimo anniversario della nascita dell’artista, è un progetto “site-specific”, legato alla vocazione del Mudec-Museo delle Culture: è, infatti, fondato sul rapporto tra arte e antropologia e sulla metafora del viaggio come avventura cognitiva. Tutti aspetti sperimentati dal fondatore dell’astrattismo, che rivoluzionò buona parte della successiva ricerca espressiva nel mondo, e che ha sempre mostrato interesse per un approccio scientifico alla realtà e per le esplorazioni.

Kandinskij amava ripetere: “Per anni ho cercato di ottenere che gli spettatori passeggiassero nei miei quadri: volevo costringerli a dimenticarsi, a sparire addirittura lì dentro”. Dipinti, acquerelli, disegni e incisioni di Kandinskij, antiche icone, stampe, tessuti e oggetti di arte applicata consentiranno allo spettatore – che avrà a disposizione anche installazioni multimediali integrate lungo tutto il percorso espositivo – di comprendere l’origine e lo sviluppo del codice simbolico dell’artista, in un viaggio affascinante e totalmente “immersivo” tra le sue fonti visive russe (la mostra ospita anche quattro icone, 15 stampe popolari e una sessantina di oggetti d’arte decorativa) cui l’artista attinse costantemente.

Il viaggio,  cifra riassuntiva dell’esistenza stessa dell’artista, diventa, dunque, anche la cifra del percorso espositivo: un pellegrinaggio attraverso la Russia, le sue immagini, le sue atmosfere, laboratorio mentale dell’artista, ma anche un itinerario verso l’astrazione e, di conseguenza, un viaggio nelle “vibrazioni dell’anima” di Kandinskij, uomo di intensa e profonda spiritualità.


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