Dal pesce Zebra il segreto per curare la cecità

Negli occhi di pesce potrebbe trovarsi la chiave per curare la cecità negli esseri umani, secondo un nuovo studio, fatto alla Vanderbilt University, negli Stati Uniti, e apparso sulla rivista ‘Stem Cell Reports’.

Secondo questo nuovo lavoro, le retine umane possono essere indotte a rigenerarsi, naturalmente, e a riparare i danni causati dalle patologie retiniche degenerative e da alcune lesioni.

Gli scienziati hanno identificato un segnale chimico nel cervello del pesce Zebra che potrebbe venire in soccorso di chi soffre, ad esempio, di  degenerazione maculare senile o di retinite pigmentosa.

Il processo di rigenerazione della retina nei pesci è innescata da fattori di crescita secreti, che secondo il nuovo studio sono dovuti al neurotrasmettitore GABA, il quale potrebbe aiutare la retina a rigenerarsi anche prima di essere seriamente danneggiata.

La struttura della retina nei pesci e nei mammiferi è sostanzialmente la stessa. Essa è molto sottile, con uno spessore inferiore a 0,5 millimetri, e contiene tre strati di cellule nervose.

Inoltre, la retina ha un particolare tipo di cellule staminali adulte, chiamate della glia, in particolare della glia di Muller, che si estendono a tutti i tre strati di essa e gli forniscono supporto meccanico e isolamento elettrico. Nella retina dei pesci, esse svolgono un ruolo chiave nella rigenerazione.

Quando la rigenerazione viene attivata, le glia di Muller, iniziano a proliferare, per poi differenziarsi in sostituzione delle cellule nervose danneggiate.

Le glia Muller sono presenti anche nelle retine dei mammiferi, ma non si rigenerano.

Lo studio statunitense ha trovato che è il fattore GABA a controllare l’attività delle cellule staminali.

Accecando il pesce Zebra e iniettando in esso i farmaci che stimolano la produzione di GABA o la abbassa no nei loro occhi, gli scienziati hanno visto che il GABA controlla l’attività delle cellule staminali.

Gli scienziati sperano di poter un giorno indurre la retina umana ad autoripararsi, intervenendo sul fattore GABA.


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