Secondo alcuni ricercatori di Boston, ci può essere un indicatore primario per indicare se un individuo è a elevato rischio di demenza nei successivi dieci anni della sua vita.
Lo studio, eseguito nel Boston University Medical center su 2.400 soggetti, dice che il marcatore è in grado di prevedere se qualcuno è fortemente a rischio per demenza entro un decennio.
Tale marcatore è il dormire troppo.
Gli scienziati hanno condotto uno studio di 10 anni sulla demenza, notando quanto tempo ogni soggetto dormisse ogni notte.
E’ emerso che gli individui che avevano dormito più di nove ore per notte erano stati più a rischio del 50 per cento di sviluppare la demenza.
I risultati di questo studio che cerca di curare la demenza fin dalla sua fase più precoce sono stati recentemente pubblicati sulla rivista Neurology.
Nello studio, chi aveva dormito normalmente per più di nove ore per oltre 13 anni, non era a rischio di demenza. Tuttavia, se recentemente si era iniziato dormire per più di nove ore a notte, il percolo c’era.
I ricercatori hanno anche scoperto che coloro che recentemente avevano iniziato a dormire più di nove ore per notte avevano un volume più piccolo del cervello.
Secondo lo studio, l’inizio della demenza potrebbe rendere un individuo più stanco. Quindi, la tendenza improvvisa a dormire per più di nove ore a notte è un indicatore precoce di demenza.
I risultati dello studio suggeriscono che la maggiore durata del sonno a volte può derivare da alcuni cambiamenti del cervello che si verificano all’inizio della demenza, con cambiamenti nel sonno che possono essere rilevati prima della diagnosi della malattia.
I disturbi del sonno sono abbastanza comune in caso di demenza.
In futuro si cercherà di verificare se vi siano elementi specifici del sonno che diventano anormali prima che insorga la patologia stessa.