Ictus: il Medico di Medicina Generale è fondamentale

L’ictus è una malattia che colpisce sempre di più, anche a causa del progressivo invecchiamento della popolazione. In questo contesto è fondamentale il ruolo del Medico di Medicina Generale, ai fini della prevenzione e del riconoscimento dei sintomi.

Nel nostro Paese l’ictus cerebrale è la terza causa di morte, dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie, causa il 10%-12% di tutti i decessi per anno e rappresenta la principale causa d’invalidità. Quasi 200.000 italiani ne vengono colpiti ogni anno e la metà dei superstiti rimane con problemi di disabilità anche grave. In Italia le persone che hanno avuto un ictus e sono sopravvissute, con esiti più o meno invalidanti, sono oggi circa 940.000, ma il fenomeno è in crescita, anche a causa dell’invecchiamento progressivo della popolazione. Da tutto ciò scaturisce un rilevante peso per le famiglie, per le risorse allocate in sanità e per la società intera, onere che può protrarsi anche per decenni, considerando che non sono pochi i soggetti colpiti dalla malattia anche in età non avanzata.

 La medicina generale ha le maggiori possibilità di svolgere un’efficace azione preventiva sulla popolazione: solo un terzo dei pazienti è consapevole di essere colpito da ictus e la maggior parte non conosce i possibili segni o sintomi del danno cerebrale. Per questo motivo è fondamentale migliorare la capacità dei cittadini di riconoscere o sospettare questo tipo di evento.

Grande rilevanza ha il ruolo del Medico di Medicina Generale, se non nella fase acuta della patologia, sia nella prevenzione primaria (a livello educazionale, per quanto riguarda il controllo dei fattori di rischio, le modifiche dello stile di vita e il trattamento farmacologico) sia soprattutto in quella secondaria, cioè nella fase post-acuta e ancor di più in quella dell’assistenza al domicilio.

Il Medico di Medicina Generale ha un ruolo chiave e centrale anche nel momento in cui il paziente fa ritorno a casa, visto che condivide il progetto riabilitativo con il paziente stesso e la sua famiglia e nello stesso tempo coordina i vari operatori (specialisti, infermieri, terapisti). Inoltre, è in grado di proporre le soluzioni migliori nella gestione domiciliare della persona colpita e supporta la famiglia comunicando risorse, limiti, obiettivi terapeutici, informazioni sulla somministrazione dei farmaci e sui compiti assistenziali, identificando le tecniche per favorire l’autonomia del paziente nelle attività quotidiane e il suo auspicabile reinserimento sociale/lavorativo.

“E’ una malattia in forte crescita in tutto il Paese – afferma il dott. Claudio Cricelli Presidente Nazionale della SIMG -. Oggi è possibile curarlo in maniera efficace ma la prevenzione rimane l’arma migliore a nostra disposizione. Otto casi su dieci sono infatti evitabili. Il ruolo del medico di famiglia è sempre più importante prima, durante e dopo l’insorgenza della patologia. Per questo abbiamo deciso di far partire questo importante alleanza”. Obiettivo principale dell’Associazione è quello di ridurre le conseguenze devastanti dell’Ictus cerebrale, migliorare la qualità della vita delle persone colpite, siano essi bambini, giovani, adulti o anziani, dei loro familiari e delle persone a rischio, cercando di diffondere le conoscenze necessarie per la prevenzione della malattia e di informare sulla sua diagnosi, cura e riabilitazione.

Una corretta prevenzione con il controllo dei fattori di rischio, il riconoscimento tempestivo dei sintomi e la possibilità di poter ricevere, in tempi brevi, assistenza medica e cure appropriate sono elementi fondamentali per limitare l’impatto dell’ictus cerebrale, sui cittadini e sul SSN, altrimenti devastante.

Questi i messaggi chiave di cui si fa portatrice nel nostro Paese la Federazione A.L.I.Ce. Italia Onlus, Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale, che ha raggiunto un accordo di collaborazione con la SIMG, Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) ufficialmente ratificato nel corso dell’ultimo Congresso Nazionale della Società Scientifica a Firenze.


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