Tre sconfitte consecutive non capitavano a José Mourinho da più di 14 anni

Aria di crisi per Mourinho, con lo United reduce da tre sconfitte consecutive fra campionato e coppa (al portoghese non succedeva da 14 anni). E il listino quote piange…

Tre sconfitte consecutive non capitavano a José Mourinho da più di 14 anni. A quei tempi il portoghese si era appena insediato sulla panchina del Porto e per il panorama del calcio mondiale era ancora un allenatore alle prime armi, come tanti. I tempi dello Special One però erano vicini. Prima i successi con il Porto – due campionati, una coppa Uefa e una clamorosa Champions League -, poi i trionfi al Chelsea e infine il capolavoro all’Inter, con il Triplete della stagione 2009/10.

Si dice che una volta arrivati al top non si possa fare altro che prepararsi all’inevitabile discesa. Ma da uno fuori dalla norma come Mourinho ci si aspettava una permanenza non-stop sulla cresta dell’onda, anche perché dopo i nerazzurri, il portoghese è sbarcato al Real Madrid, che per antonomasia è LA squadra, quella che rappresenta il punto più alto per la carriera di ogni allenatore e giocatore.
E invece, una volta sbarcato al Bernabeu, le cose per Mou hanno cominciato ad essere un po’ meno Special…

Partiamo da un presupposto: ritrovarsi a competere ogni anno contro una squadra di Pep Guardiola è una cosa che non si augura nemmeno al proprio peggior nemico. La rivalità fra il portoghese e il catalano ha fatto scintille fin da subito e ci ha consegnato uno dei dualismi più accesi dell’ultimo decennio. Gli sfottò, le frecciate, la famosa manita al Camp Nou… In Guardiola, Mourinho ha trovato il primo avversario indigesto della propria carriera. Contemporaneamente, al Real per la prima volta non è riuscito a portare totalmente dalla sua parte pubblico e spogliatoio.

Al di là dei titoli messi in bacheca al Bernabeu, Mou ha lasciato Madrid portando a termine una missione fondamentale – vincere la Liga 2010/11 e mettere così fine al ciclo del catalano al Barça -, ma fallendone due altrettanto importanti. Una personale – vincere più di Pep -, una di squadra – portare il Real Madrid sul tetto d’Europa.

Il ritorno al Chelsea ha riconsegnato un Mourinho più sereno di quello visto coi blancos, vincente, ma ugualmente incapace di eguagliare la propria media pre-Triplete. Il brutto esonero della scorsa stagione ci ha dato un altro indizio: lo Special One non è più così speciale?

Se diamo un occhio alle sue medie pre e post Triplete ci rendiamo conto che qualcosa in effetti è cambiato: non tanto nella media punti per partita, passata da 2,2 a 2, quanto nella capacità del portoghese di portare a casa i famosi “tituli”, che in fondo è quello che conta di più.

Dal 2002 al 2010 Mou è stato garanzia di trionfi, con 2,3 titoli a stagione. Dal Triplete in avanti la sua media però è scesa clamorosamente a 0,8, praticamente un terzo di quanto fatto registrare fino alla vittoria della Champions League con l’Inter.
La stagione 2016/17 con lo United rappresenterà la prova del nove per una serie di motivi: il blasone della panchina di Old Trafford, il delicato momento in casa Red Devils, le responsabilità che porta con sé un mercato multimilionario coronato dall’arrivo di Zlatan Ibrahimovic…
La partenza è stata bene augurante con la vittoria in Community Shield sul Leicester, poi è arrivato lui: il solito Pep. La sconfitta contro il City ha aperto quella che più che una crepa assomiglia ad una voragine nelle certezze del Manchester United di Mourinho. Dopo quel k.o. sono arrivate altre due battute d’arresto in fila, prima contro il Feyenoord in Europa League, poi contro il Watford in Premier.
Che il vento stia cambiando ce lo dicono anche le quote in listino scommesse per la vittoria della Premier League 2016/17: a inizio stagione lo United tallonava il City, ora si trova in quarta posizione a pari merito con l’Arsenal a 13,00, scavalcato da Liverpool (6,00) e Chelsea (10,00), con la squadra di Pep in fuga a 1,67.
Cosa farà più male a Mou? Vedere Guardiola così avanti o ritrovarsi accomunato nelle quote all’odiato Wenger? La verità è che rispetto a come abbiamo imparato a conoscerlo nei suoi anni d’oro, in questo ultimo periodo Mourinho sembra quasi un altro. Normal One non lo sarà mai, un po’ meno Special forse sì.

A cura di Niccolò Franchini, team bwin.


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