Bullismo e cyberbullismo al centro dell’attività parlamentare

Le recenti notizie di cronaca hanno ancora posto l’attenzione sul triste fenomeno del bullismo. Ma come sapere se il proprio figlio ha qualche problema con i compasgni o il gruppo dei pari?

I SEGNALI secondo Telefono Azzurro Onlus:

Sia nei ragazzi che nelle ragazze che vivono forme più o meno gravi di bullismo e cyberbullismo è possibile evidenziare:

a) paura o rifiuto di andare a scuola o di frequentare i luoghi dove avvengono gli atti di bullismo;
b) tristezza, rassegnazione, solitudine, disagio psicologico-emotivo;

c) timore di parlarne con genitori o insegnanti per paura di non essere ascoltati o creduti, difficoltà relazionali, desiderio di cambiare scuola o contesti in cui si trovano a diretto contatto con i bulli.

IL BULLISMO IN ITALIA

Bullismo e cyberbullismo sono in questi giorni al centro dell’attività parlamentare, con la votazione della proposta di legge mirata alla regolamentazione di un’emergenza sociale in costante aumento e dai risvolti potenzialmente drammatici. Non solo per la vittima, ma anche per il bullo e per tutta la comunità. Minaccia, infatti, sempre di più anche i bambini di 5 anni, coinvolge sempre più ragazze e ha ripercussioni anche sugli spettatori dei casi di violenza.

Il fenomeno viene alla luce maggiormente al nord, dove sono stati gestiti circa il 45% dei casi e da dove vengono segnalati il 57% dei casi nazionali di cyberbullismo.

La prevalenza delle vittime di nazionalità italiana (con un dato che si attesta attorno all’85% dei casi): bambini e adolescenti di origine straniera contattano Telefono Azzurro principalmente per altre motivazioni parlando di episodi di bullismo o cyberbullismo solo legati ad altre difficoltà.

Le femmine vittime di bullismo sono il 45%, dato che sale al 70% per episodi di cyberbullismo.

I bulli sono generalmente maschi (60% dei casi) e amici o conoscenti della vittima. Le ragazze sono responsabili del 25% dei casi in cui la bulla agisce sola, cui si aggiunge un 15% in cui opera in gruppo.

L’Età delle vittime si sta abbassando: un trend in crescita è quello che vede come vittime bambini sempre più piccoli, anche di 5 anni (22% dei casi). Le richieste di aiuto per episodi di cyberbullismo hanno inizio durante le scuole secondarie di primo grado e proseguono in adolescenza (1 richiesta su 2 coinvolge preadolescenti).

Le problematiche associate al bullismo: i casi di richiesta di aiuto per bullismo o cyberbullismo vengono segnalati anche con altre problematiche: problemi scolastici, difficoltà relazionali e problematiche legate all’area della salute mentale (bassa autostima, ansia diffusa, paura o fobie, gli atti autolesivi, le ideazioni suicidarie e i tentativi di suicidio) le principali.

LE CONSEGUENZE DEL BULLISMO

Tra le conseguenze dell’essere vittima di bullismo che vengono riportate nelle richieste di aiuto gestite da Telefono Azzurro si evidenziano le situazioni di ansia diffusa che possono portare all’abbandono/dispersione scolastica, ad atti autolesivi, alle ideazioni suicidarie e ai tentativi di suicidio. Il 30% delle vittime di bullismo mette in atto comportamenti di autolesionismo, mentre il 10% avrebbe pensato o tentato il suicidio.

Le difficoltà emotive e comportamentali sperimentate dalle vittime e dai bulli possono continuare anche in età adulta producendo outcomes negativi a lungo termine, come per le vittime una bassa autostima e con scarso valore di sé, una maggiore tendenza alla depressione; per i bulli a comportamenti antisociali o vandalici, all’uso e abuso di sostanze (come alcool o droghe), fino all’aggregazione in gang o allo sviluppo di comportamenti criminali.

Anche gli “spettatori” possono sviluppare conseguenze in relazione a quanto vissuto: sviluppo di sentimenti di colpa o di impotenza per non essere intervenuti nell’interrompere il bullo o nell’aiutare la vittima e, a lungo termine, scarsa empatia o incapacità di fidarsi degli altri.


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