Una buona microcircolazione sanguigna nel corpo è un fattore chiave per la durata della vita. A dirlo uno studio pilota fatto dai ricercatori dell’Università La Sapienza di Roma, i quali hanno scoperto che la perfusione sanguigna degli organi e dei muscoli dei centenari è più efficiente nelle persone longeve.
I rsultati dello studio pilota denominato CIAO (Cilento on Aging Outcomes Study) suggerisce che bassi livelli ematici di un ormone ad azione ipotensiva, la adrenomedullina (ADM) sono un indicatore per una buona microcircolazione.
La microcircolazione riguarda il flusso di sangue attraverso i capillari nel sistema circolatorio. In queste regioni, ossigeno e sostanze nutritive vengono consegnati direttamente alle cellule, mentre i detriti metabolici, tossine e CO2, sono portati via.
“Concentrazioni molto basse del biomarcatore ADM indicano un sistema ben funzionante a livello endoteliale e microcircolatorio consentendo l’aspersione di sangue a organi e muscoli”, ha detto il professor Salvatore Di Somma del Dipartimento di Scienze Medico-chirurgiche e di Medicina Traslazionale de La Sapienza di Roma, che ha guidato lo studio.
Il team di ricerca ha valutato la situazione di alcuni anziani longevi che vivono nel Cilento, a sud di Salerno. In particolare hanno esaminato due gruppi, uno composto da 29 anziani dell’età media di 92 anni e un secondo composto da 52 parenti più giovani, dell’età media di 60 anni, abitanti nella stessa zona, aventi lo stesso background genetico ed esposti alla stessa situazione ambientale e agli stessi fattori di stile di vita.
Le analisi del biomarcatore del sangue hanno rivelato che i più anziani avevano una microcircolazione paragonabile a quella delle persone con 30 anni di meno.
I ricercatori attualmente stanno progettando di estendere lo studio pilota a 2.000 persone, sempre del Cilento.