Yemen, dopo gli attacchi Medici senza frontiere forse se ne va

Medici senza frontiere starebbe valutando di andarsene dallo Yemen del Nord a causa della crescente violenza contro gli ospedali. Ciò significherebbe che milioni di persone non riceveranno più cure mediche.

Dopo i recenti attacchi che hanno fatto almeno 11 morti e 19 feriti, tra cui un dipendente dell’Associazione, pare che la voglia di andarsene dal Paese sia forte.

I paesi che sostengono la coalizione Saudita Gran Bretagna e Francia, fanno troppo poco per evitare che luoghi come gli ospedale siano colpiti. Anche le scuole non sono risparmiate, hanno detto alcuni membri dell’organizzazione.

Dal mese di aprile ci sono stati negoziati di pace in corso tra le parti belligeranti, che sono stati interrotti la scorsa settimana. Dallo Yemen poi nuovamente ci sono stati pesanti bombardamenti aerei. Soprattutto nel nord del paese le incursioni aeree sono state intensive.

Nello Yemen una coalizione guida gli attacchi aerei in Arabia Saudita dall’anno scorso. Sabato scorso la coalizione guidata dall’Arabia Saudita aveva bombardato una scuola. Poi è stata bombardata è una struttura di Medici Senza Frontiere, nella provincia nord orientale di Hajja, a 130 km dalla capitale Sanaa.

La gran parte delle vittime sono pazienti ricoverati, ma è stato ucciso anche un ingegnere che lavorava per l’associazione umanitaria.


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