La Sclerosi Laterale Amiotrofica, o SLA, è una gravissima e terribile malattia neurologica che colpisce progressivamente la muscolatura e per la quale la ricerca finora ha potuto fare ben poco.
Ora, con due lavori pubblicati sulla prestigiosa rivista Nature Genetics, la scienza italiana riafferma il proprio ruolo trainante nella lotta contro la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA).
Il doppio attacco è stato sferrato alla SLA familiare e alla SLA sporadica dall’IRCCS Istituto Auxologico Italiano – Dipartimento di Fisiopatologia e Trapianti – e dal Centro “Dino Ferrari” dell’Università degli Studi di Milano, oggi in prima linea in questo importante successo di rilievo internazionale.
Non possiamo ancora dire che la SLA ha i minuti contati, ma di certo la ricerca italiana si sta impegnando da anni per venirne a capo, sia in senso diagnostico che terapeutico. Al mosaico si aggiungono oggi due importanti tasselli che a buona ragione possono essere considerati storici, per vastità, importanza della ricerca e della rivista che proprio oggi ne diffonde i risultati. Un traguardo, questo, che potrà segnare la storia recente e futura nella ricerca e nella cura della patologia.
Nel primo lavoro, il gene NEK1 è stato confermato nel ruolo patogenetico delle forme familiari: già riportato in precedenza come potenzialmente implicato, viene ora definito come causale.
Di vasto impatto anche il secondo lavoro di Nature Genetics, questa volta riguardante la SLA sporadica.
I due lavori scientifici testimoniano la lotta senza quartiere in atto per sconfiggere la SLA e l’attacco contemporaneo alle forme familiari e sporadiche della malattia conferma il vasto impegno volto a definire le cause della malattia onde avviare velocemente le terapie più adeguate.
Il successo della ricerca in Italia si avvale di una larga collaborazione internazionale ma anche delle Istituzioni italiane, quali il Ministero della Salute italiano, e l’apporto puntuale di AriSLA con i progetti EXOMEFALS 2009 e NOVALS 2012.