Il morbo di Alzheimer si avvia da bambini

Un gene che predispone al morbo di Alzheimer potrebbe iniziare a mostrare i suoi effetti sulla struttura del cervello e sulla nitidezza mentale già in età prescolare, secondo un nuovo studio americano.

I ricercatori sanno da tempo che un gene chiamato APOE è relativo al rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer. Le persone che portano una variante del gene nota come e4 hanno un rischio superiore alla media di sviluppare la patologia.

Le scansioni del cervello fatte per il nuovo studio hanno rivelato che i bambini piccoli con la variante e4 in genere mostrano uno sviluppo più lento in certe aree del cervello. Queste sono le stesse regioni che spesso si atrofizzano nelle persone con malattia di Alzheimer.

Alcuni bambini con e4 nello studio hanno eseguito peggio le prove di memoria e di abilità di pensiero, anche se il divario con gli altri bambini non portatori della variante è sparito intorno agli 8-10 anni.

Secondo i ricercatori dell’Università delle Hawaii e dell’University of North Carolina a Chapel Hill, è possibile che le persone con e4 siano vulnerabili agli estremi delle età della vita e che il morbo di Alzheimer in parte sia un disordine inerente allo sviluppo.

Magari, secondo gli autori dello studio, si potrebbe intervenire presto attraverso qualche approccio non invasivo, come la dieta o l’allenamento cognitivo per prevenire la malattia più tardi nella vita.

IL GENE APOE

Il gene APOE ha tre forme: e2, e3 ed e4. Ognuno ha due copie del gene, ciascuna ereditata dai due genitori. La variante e3 è più comune ed esiste in più di tre quarti della popolazione. Molte meno persone, circa il 14 per cento, ha l’e4 e circa 8 per cento l’e2. Le persone con una copia della variante e4 hanno un rischio superiore alla media di sviluppare il morbo di Alzheimer. Con due copie il rischio si amplifica ulteriormente, hanno spiegato i ricercatori.

La variante e2 è rara e pare abbia un ruolo neuroprotettivo, riducendo la probabilità di sviluppare la  demenza.

Nulla circa il gene APOE è però “deterministico”, oltretutto anche molte persone con malattia di Alzheimer non hanno la variante e4 e molte persone che ce l’hanno non sviluppano il morbo di Alzheimer.

LO STUDIO

I risultati dello studio pubblicato su ‘Neurology’, si sono basati sulle esplorazioni con risonanza del cervello fatte su quasi 1.200 bambini sani e adolescenti. Nel complesso, il 62 per cento aveva due copie di e3, mentre circa un quarto aveva almeno una copia di e4. Meno del 2 per cento aveva due varianti di e4.

I ricercatori hanno trovato che i bambini con una o due copie di e4 in genere differivano dagli altri bambini in alcune misure della struttura del cervello.

Allo stesso modo, bambini piccoli con due copie di e4, o un e4 e un e2, tendevano ad avere peggiori risultati nelle prove di memoria, pensiero e attenzione, almeno fino all’età 8 o 10 anni.

I CONSIGLI

Gli esperti consigliano generalmente alla gente di proteggere il cervello con una dieta sana, dell’esercizio fisico e un’adeguata attività mentale.


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