Le malattie croniche si prevengono anche nelle prime epoche della vita

A Napoli si è discusso di prevenzione precoce delle malattie non trasmissibili e di promozione dello sviluppo neurocognitivo. Al centro di due giorni di lavoro la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) ha organizzato un incontro con pediatri, ginecologi, neonatologi, genetisti, neurologi, allergologi, nutrizionisti e immunologi.

Le malattie non trasmissibili rappresentano oggi il più rilevante problema sanitario sia dei Paesi ad economia avanzata che di quelli in via di sviluppo.

Riconosciute nell’ambito della 66esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 2011, le “Non Comunicable Diseases” (NCDs) comprendono malattie cardiovascolari, neoplasie, malattie respiratorie croniche, obesità, diabete di tipo 2, nonché alcune patologie renali e mentali. 

L’OMS ha formulato delle strategie globali finalizzate ad una riduzione entro il 2025 pari al 25% della mortalità prematura per malattie croniche, attraverso la copertura della popolazione con farmaci, tecnologie sanitarie e counselling, ma soprattutto con la riduzione dei principali, e determinanti, fattori di rischio.

I fattori di rischio delle malattie croniche non trasmissibili possono essere così suddivisi:

NON MODIFICABILI: ne fanno parte globalizzazione, urbanizzazione, inquinamento, invecchiamento della popolazione, ecc

MODIFICABILI: dell’elenco fanno parte dieta non corretta, fumo, abuso di alcol, ridotta attività fisica, ecc

INTERMEDI: sono riconducibili a sovrappeso/obesità, ipertensione arteriosa, dislipidemia aterogena, iperglicemia, ecc

Delle Malattie croniche non trasmissibili fanno parte alcune immunopatie: l’allergia mostra infatti specifiche e precoci vulnerabilità del sistema immunitario a fattori di rischio ambientali implicati nello sviluppo delle patologie spesso mediate da percorsi immunitari.

Queste possono essere distinte in due categorie: ad esordio precoce e ad esordio più tardivo. Delle prime fanno parte l’allergia, l’asma bronchiale e alcune malattie autoimmuni. Nella seconda rientrano invece le malattie cardiovascolari, malattie metaboliche, le neoplasie e alcuni disordini neurodegenerativi.

“Le prime epoche della vita, compresa quella fase prenatale – ha spiegato il Dottor Giuseppe Di Mauro, Presidente della SIPPS – condizionano il futuro biologico dell’individuo. Malnutrizione, svantaggio socio-economico e precoci esposizioni avverse incrementano il rischio di scarsi risultati sociali, influenzano negativamente le capacità cognitive e la salute a medio e lungo termine. Un ambiente positivo deve innanzitutto garantire un’alimentazione adeguata, implementare processi relazionali, assicurare equità, opportunità e servizi socio-sanitari”.


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