La neve rossa agevola lo scioglimento dei ghiacciai

La neve di sangue, o anguria di neve, era conosciuta fin dai tempi di Aristotele. Purtroppo, adesso, mentre il cambiamento climatico continua ad accelerare il processo di scioglimento delle calotte di ghiaccio della terra, questo fenomeno rischia di accelerare il danno ambientale.

La neve, stagionale e permanente, copre fino al 35 per cento della superficie del pianeta, durante la maggior parte dell’anno. Ma durante la primavera e l’estate, le alghe, cominciano a fiorire.

A dare alla neve il suo pigmento rosa sono le alghe Chlamydomonas nivalis. Queste alghe, solitamente verdi, producono come meccanismo di protezione, ad esempio dagli alti livelli di radiazione, una pigmentazione rossa (carotenoidi secondari), che tinge la neve.

Uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Università di Leeds in Gran Bretagna e del Centro di ricerca tedesco GFZ per le geoscienze ha analizzato 40 campioni da neve rossa di quattro paesi artici: Groenlandia, Norvegia, Svezia e Islanda.

I ricercatori hanno trovato che queste alghe affamate di calore si posano sopra le calotte di ghiaccio e che più il ghiaccio si scioglie, più favorevoli sono le condizioni per le alghe di proliferare e di aumentare la fusione del ghiaccio.

L’effetto può essere paragonato a chi indossa vestiti scuri al sole invece un più leggero abbigliamento o t-shirt, secondo Stefanie Lutz, un geobiologo del GFZ, il centro di ricerca tedesco per le geoscienze.

“È lo stesso per la neve: più calore significa più di fusione”, Lutz ha detto.

Le alghe peggiorano gli scioglimenti artici, che già stanno accadendo a un ritmo senza precedenti a causa del cambiamento climatico, dice lo studio, i cui risultati sono apparsi sulla rivista ‘Nature Communications’.


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