La felicità è nel piatto

La felicità è nel piatto. Lo sapeva bene Ippocrate, il padre della medicina occidentale, e lo sapevano bene gli antichi maestri delle millenarie culture, indiana e cinese, che pure tramite gli alimenti curavano le malattie.

Ora, in molti sanno che ciò che si mangia contribuisce a tenere lontana la depressione.

Certa frutta o verdura, il pesce, ad esempio, hanno la capacità di fare felici. Una banana, un avvocado o anche delle sardine e un po’ di cioccolato contengono ingredienti che possono portare il buonumore.

Un medico francese, Bernard Fontanille, e un giornalista, sempre francese, Laurence Grézaud, hanno sviluppato questa teoria in un loro libro, ma anche in Italia non mancano le pubblicazioni sulla relazione tra alimentazione e buonumore.

La banana, dicono gli autori del libro francese, è la quintessenza del benessere, grazie alla sua alta concentrazione di triptofano, un aminoacido che il corpo converte in serotonina e che migliora l’umore. Ma la banana non è l’unico alimento che può dare la felicità: merluzzo, rana pescatrice o fegato, a loro volta, possono farlo.

L’avocado, eccellente per la salute con positivi effetti sull’ipertensione, il colesterolo e il diabete, ha buoni effetti anche sul morale attraverso la tirosina che contiene. La tirosina è un aminoacido da cui si sviluppano dopamina e norepinefrina, due neurotrasmettitori che hanno effetti favorevoli sulla libido e sulla socialità. Infine, grazie al suo contenuto di magnesio, l’avocado agisce come un anti-stress.

Un recente studio ha mostrato che il consumo di cioccolato scuro (con più di 60% di cacao) stimola la capacità del cervello, oltre ad avere un effetto euforico.

L’uso terapeutico dello zafferano, inoltre, da migliaia di anni è stato considerato precursore della felicità nella medicina tradizionale orientale. Ha effetti antispasmodici, digestivi, antidolorifici… e la medicina cinese utilizza questa spezia per più di 90 malattie, compresa la depressione. Lo zafferano avrebbe le stesse implicazioni del Prozac, ma senza i suoi effetti collaterali. Tuttavia, è controindicato nei bambini che hanno meno di 6 anni e nelle donne incinte.

Le sardine, infine, tramite l’acido grasso DHA, contenuto principale degli omega 3, aiutano il tessuto nervoso.

Noi, in base a varie pubblicazioni italiane, aggiungiamo che per combattere la depressione sono utili anche la farina d’avena e i cereali integrali, ricchi di vitamina B1 o tiamina, acido folico e zinco, componenti nutritivi che aiutano a migliorare l’umore e a combattere la depressione.

Le fragole, come i mirtilli, le prugne, come un po’ tutta la frutta e la verdura in genere, combattono i radicali liberi. Gli spinaci, per il loro alto contenuto di acido folico aiutano a superare le forme depressive, i semi di zucca (non salati), che contengono, a loro volta, il triptofano, aiutano a migliorare l’umore.


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