Sclerosi Multipla: sono circa 70.000 i malati in Italia

Anche per malattie gravissime, quali la Sclerosi Multipla, si incomincia a intravedere qualche barlume speranza.

In occasione della Giornata Mondiale della Sclerosi Multipla, che si celebra in tutto il mondo il 25 maggio, la Società Italiana di Neurologia ha fatto il punto sulla ricerca scientifica, sottilineandone i progressi.

“Il 2016 – ha affermato Giancarlo Comi, Direttore Dipartimento Neurologico e Istituto di Neurologia Sperimentale, Università Vita-Salute San Raffaele, Ospedale San Raffaele di Milano – si prospetta come un anno di svolta nella sclerosi multipla: le associazioni di pazienti di numerose nazioni stanno concentrando gli sforzi in un’importante iniziativa mondiale, la Progressive MS Alliance (PMSA), con l’obiettivo di accelerare il processo di conoscenze sulle caratteristiche patogenetiche della forma progressiva della sclerosi multipla al fine di sviluppare nuove ed efficaci terapie.

A tal proposito, sono stati presentati recentemente i risultati di Ocrelizumab, il primo farmaco in grado di ridurre significativamente il rischio di evoluzione della disabilità nelle forme primariamente progressive della patologia; buoni anche i risultati dello studio in fase 2 di Biotina, altro farmaco che fa ben sperare nelle forme primarie”.

La Sclerosi multipla è una malattia infiammatoria del sistema nervoso centrale che colpisce circa 2,5 milioni di persone al mondo, di cui 600.000 solo in Europa e circa 70.000 in Italia.

Solitamente insorge tra i 20 e 40 anni con una frequenza due volte superiore nelle donne.

Si tratta di una malattia cronica che provoca lesioni a carico del sistema nervoso centrale e che può provocare un’importante limitazione del cammino e della funzione visiva.

I sintomi più comuni sono perdita di equilibrio, cattiva coordinazione, tremori, disturbi del linguaggio, vista sfocata


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