Un’aspirina dopo un’ischemia transitoria salva da un successivo ictus più grande

Una aspirina presa subito dopo un ‘mini’ ictus può rivelarsi un salvavita per i pazienti, poiché limita fortemente il rischio di avere un altro colpo più grande e più devastante, secondo un nuovo studio.

Gli scienziati dicono che l’assunzione di aspirina è stata “seriamente sottovalutata” soprattutto per i benefici di un trattamento immediato, in un contesto in cui il farmaco è spesso preso in ritardo.

Un articolo apparso su “The Lancet”, lo studio dice che dovrebbero esserci più chiare linee guida nella prescrizione di questo farmaco.

I “mini” colpi o ischemie transitorie (TIA) si verificano quando c’è un blocco del flusso di sangue al cervello, con conseguente debolezza o intorpidimento delle estremità o di un lato del corpo o si hanno  problemi con il linguaggio e la vista.

I i sintomi di un mini-ictus di solito scompaiono entro poche ore o pochi giorni.

Tuttavia queste ischemie non sono innocenti, spesso spesso sono seguite da un altro ictus, molto più grande, che provoca sintomi più persistenti.

La possibilità avere un ictus più grande aumenta giorni dopo aver avuto una TIA e rimane elevata per molto tempo più tardi.

Precedenti studi avevano dimostrato che l’aspirina può proteggere i pazienti a lungo termine da un ictus successivo, perché “diluisce” il sangue e riduce il rischio di trombosi.

Ma il nuovo studio ha dimostrato che la maggior parte dei benefici scattano durante le ore critiche, nelle prime ore e nei primi giorni dopo una TIA.

Lo studio condotto dagli scienziati dell’Università di Oxford in Gran Bretagna, dal centro medico di Utrecht nei Paesi Bassi, dall’Università di Duisburg-Essen in Germania e dall’Università di Lund in Svezia, ha analizzato i dati di 12 ricerche, che avevano coinvolto quasi 16.000 volontari.

I ricercatori hanno anche esaminato il ruolo dell’aspirina come metodo di prevenzione secondaria (vale a dire come mezzo per prevenire un grande ictus), a partire da 3 studi con quasi 40.000 volontari in cui l’aspirina era stata data come trattamento per l’ictus acuto.

L’efficacia dell’aspirina nella prevenzione e nell’evitare un successivo ictus, dopo una TIA  ha raggiunto il 70-80%, quando assunta entro le prime due settimane dalla TIA o anche prima.

I ricercatori hanno stimato che quando l’aspirina era stata presa subito dopo una TIA, il rischio di avere un grande ictus era diminuito e giunto a una probabilità su 100 da una probabilità su 20.


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