Il pesce nell’anziano migliora la memoria e l’intelletto

Un pasto di pesce, o con altri alimenti ricchi di acidi grassi omega-3, almeno una volta alla settimana sembra protegga la perdita di memoria e di cognizione negli anziani, secondo un nuovo studio condotto da alcuni ricercatori olandesi.

Gli scienziati hanno trovato che memoria e capacità intellettive deterioravano più rapidamente tra gli anziani che avevano consumato pesce meno di una volta a settimana, rispetto a quelli che avevano consumato questo alimento almeno una volta a settimana.

Lo studio è stato incentrato su 915 soggetti con un’età media di 81,4 anni, che non avevano alcun segno di demenza all’inizio dello studio. Ogni soggetto è stato sottoposto a prove cognitive ogni anno e ha risposto a un questionario annuale sulle sue abitudini alimentari.

II questionario comprendeva domande su quattro tipi di pesce 1) sandwich di tonno 2) pesce fresco come un pasto principale 3) gamberetti, aragosta e granchio 4) bastoncini di pesce.

I partecipanti sono stati divisi in due gruppi: quelli che avevano mangiato pesce più di una volta a settimana e quelli che avevano mangiato questo alimento meno di una volta a settimana. I più grandi consumatori di pesce nello studio lo mangiavano due volte a settimana e il consumatore più scarso solo 0,5 volte la settimana.

I risultati dello studio sono rimasti invariati anche tenendo conto di fattori quali istruzione, inattività fisica,’uso del tabacco e partecipazione ad attività intellettuali stimolanti.

Il pesce è una fonte di cibo con acidi grassi omega-3 (acido docosaesaenoico), che sono il principale componente strutturale del cervello.

Pesci ricchi di acido docosaesaenoico sono il salmone, lo sgombro, le sardine, le aringhe, il tonno e le alici

I risultati di questo studio sono stati pubblicati sulla rivista medica ‘Neurology’.


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