Scoperto come il tumore resiste ai farmaci. Possibili nuove terapie

Le malattie purtroppo diventano resistenti ai farmaci, anche il cancro, dopo una prima cura, spesso, riappare ed è ancora più aggressivo.

Due ricercatori italiani, Antonio Iavarone Anna Lasorella con il loro team di ricercatori della Columbia University di New York hanno scoperto come i tumori diventino resistenti alle terapie, conducendo un’analisi molecolare su quasi 1.200 forme di cancro, al momento della prima diagnosi, e confrontando il DNA del tumore “prima e dopo il trattamento”.

I ricercatori si sono concentrati in particolare sul glioblastoma, il più temibile tra i tumori cerebrali, trovando che il cancro diventa più aggressivo al suo riapparire, dopo una prima cura, per via di alcune alterazioni genetiche, che permettono al tumore di colpire con più forza.

Lo ha spiegato lo stesso Iavarone intervenuto nel centro di ricerca Biogem di Ariano Irpino (Avellino)., dicendo che a New York, con il suo team, sta analizzando il Dna dei tumori al cervello detti ricorrenti, cioè che ritornano dopo una prima fase di terapie.

A mantenere le cellule staminali neoplastiche del glioblastoma sarebbe la proteina ID2, che attiva sia lo sviluppo che l’avanzamento della malattia.

La buona notizia è che alcune di queste alterazioni potrebbero essere aggredite farmacologicamente, bloccando i meccanismi di attivazione di ID2.

Con questo sistema, secondo i ricercatori, si potrebbe fermare il tumore o prevenirne la riapparsa.

I ricercatori hanno trovato che nel glioblastoma la proteina ID2 è iperattiva e le terapie tradizionali, come radioterapia e chemioterapia, non riescono a eliminarla.

La proteina ID2 favorisce proprio la riproduzione di alcune cellule cancerogene, le cellule staminali tumorali, dando inizio al cancro e sostenendone la crescita.

Lo studio dei due ricercatori si sta concentrando sull’identificazione dei meccanismi che attivano ID2 e sulla scoperta di come la proteina possa promuovere la crescita incontrollata delle cellule staminali tumorali, nella ricerca di una cura farmacologica che possa tenerla a bada.

Il glioblastoma può manifestarsi a qualsiasi età, ma di preferenza si presenta negli adulti, con un picco tra i 45 e i 70 anni.


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