La terra è diventata più verde, ma non è una bella notizia

Negli ultimi tempi la terra è diventata più verde, ma non è una bella notizia. Sta capitando quello che successe fra 51 e 34 milioni di anni fa, nell’epoca dell’Eocene, periodo in cui le temperature furono oltre dieci gradi centigradi più alte. Allora, avvenne un successivo raffreddamento globale, nell’Eocene medio e tardo, specialmente ad alte latitudini, che portarono allo sviluppo di una lastra di ghiaccio continentale nell’Antartide, con gravi conseguenze nella struttura dei continenti, nella flora e nella fauna.

Durante il primo periodo dell’Oligocene il clima era più caldo del solito, ma la tendenza verso un raffreddamento globale iniziò a manifestarsi chiaramente. il continente antartico subì un significativo raffreddamento, iniziando ad essere ricoperto da una calotta glaciale. Ci furono conseguenze inimmaginabili e talora catastrofiche.

Questa terribile analogia con i tempi moderni è stata trovata da uno studio pubblicato sulla rivista Nature Climate Change.

Gavin Foster, coautore dello studio, ha detto che queste condizioni sembrano destinate a ripetersi.

Da decenni a questa parte sulla Terra la vegetazione si è estesa ed ha raggiunto i 36 milioni di chilometri quadrati, a causa dell’aumento dell’anidride carbonica nell’atmosfera, dell’aumento della deposizione di azoto, dei cambiamenti climatici e delle modifiche nella copertura del suolo, dice lo studio.

Ma il fattore principale, secondo gli scienziati, è che le piante utilizzano l’anidride carbonica supplementare emessa dalle attività umane per alimentare la loro crescita, questo, per il 70%, determina il fenomeno dell’inverdimento. Il resto lo fanno i fertilizzanti chimici azotati (9%), le temperature (8%), la copertura della terra (4%).

C’è stato un aumento della produzione di foglie da parte di alberi e piante, in una quantità tale che potrebbe ricoprire il doppio della superficie degli Stati Uniti, dice lo studio, intitolato “Greening of the Earth and its drivers” e fatto da 32 scienziati di 24 istituzioni scientifiche.

Gavin Fostern ha detto che, tra 53 e 34 milioni di anni fa, le temperature furono, addirittura, di 14 gradi superiori a quelle attuali.

Adesso, le aree più interessate alla crescita del fogliame sono Europa, Africa centrale, Sud-est asiatico, Amazzonia settentrionale e, in misura minore, Nord America e Sud Est asiatico.

L’inverdimento “ha la capacità di cambiare radicalmente il ciclo dell’acqua e del carbonio nel sistema climatico”, ha detto uno degli autori dello studio, Zaichun Zhu, ricercatore dell’Università di Pechino, in Cina.


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