Gli inibitori della pompa protonica possono provocare la demenza negli anziani

Gli anziani che fanno uso degli inibitori della pompa protonica (IPP) possono avere un aumentato rischio di sviluppare la demenza, secondo un nuovo studio pubblicato su ‘JAMA Neurology’.

Per giungere alle loro conclusioni i ricercatori del German Center for Neurodegenerative Diseases di Bonn, in Germania, hanno seguito quasi 74.000 adulti di 75 anni e più,soprattutto donne, senza demenza, nel 2004.

Entro il 2011, quasi il 40% di essi avevano sviluppato delle forme di demenza.

Il 4% di tutti i partecipanti aveva utilizzato regolarmente, per 12-18 mesi, durante il periodo di studio, gli inibitori della pompa protonica.

Lo studio ha trovato che l’uso di questi farmaci aveva aumentato del 44% il rischio di sviluppare la demenza rispetto a chi non ne faceva uso.

Secondo i ricercatori, probabilmente, alcuni di questi farmaci attraversano la barriera emato-encefalica, portando a una maggiore produzione e degradazione della proteina amiloide. Essi possono anche essere associati con la carenza di vitamina B12, che può promuovere il danno neurologico.

Gli inibitori della pompa protonica sono spesso utilizzati per curare il reflusso gastrico e l’ulcera peptica.

Contengono principi come il lansoprazolo, l’esomeprazolo e l’omeprazolo.

Questi farmaci riducono la quantità di acido prodotta dallo stomaco e sono usati per trattare vari disturbi gastrointestinali.

Lo studio dice che i medici dovrebbero fare attenzione a non prescrivere troppi IPP, come accade frequentemente, dato che le prescrizioni di questi farmaci sono inadeguate per il paziente fino al 70 per cento dei casi.


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