L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha confermato venerdì 22 gennaio, che il virus Zika si è diffuso in 20 paesi del continente americano e in 10 nazioni di Africa e Asia – Pacifico.
Le maggiori epidemie si sono verificate in Brasile e Colombia, con 3800 casi di microcefalia registrati in Brasile, con 49 morti.
I PRIMI CASI IN EUROPA
Intanto, ci sono i primi casi di infezione da Zika, registrati in Europa. Cinque persone, tre in Gran Bretagna e due in Spagna, tornate da hanno accusato febbre, eruzioni cutanee, dolori articolari e arrossamento degli occhi.
Il virus non è molto pericoloso quando colpisce gli adulti e i ragazzi, può invece provocare microcefalie nei feti, se ad essere infettata è una donna incinta.
In Italia sono stati registrati quattro casi a primavera, trattati tre a Roma e uno a Firenze, tutti riguardavano persone che avevano fatto un viaggio in Brasile.
Non c’è da preoccuparsi se non si è una donna incinta. Come dice il sito del Ministero della Salute, la febbre di Zika, trasmessa da una zanzara del genere Aedes, dà febbricola, dolori articolari e muscolari, eruzioni cutanee, congiuntivite.
I sintomi sono simili a quelli di dengue e chikungunya, altre malattie trasmesse da zanzare Aedes, anche se più lievi:
Dopo una puntura di zanzara infetta, i sintomi compaiono solitamente dopo un periodo di incubazione dai 3 ai 12 giorni e possono durare da 2 a 7 giorni; la malattia raramente richiede il ricovero ospedaliero.
L’infezione è pericolosa per i feti, provoca la nascita di bambini con la testa piccola in cui il cervello non può ben svilupparsi.
MICROCEFALIA
Ma l’OMS dice che il collegamento tra il virus zika e l’aumento dei casi di microcefalia è ancora oggetto di indagine.
La malattia può provenire da varie cose, come l’uso di droghe, sostanze tossiche e sindrome di Down.
I ricercatori stanno anche valutando il rapporto tra la diffusione del virus Zika nella Polinesia francese, tra il 2013 e il 2014, e i numerosi attacchi al sistema nervoso centrale registrati da diversi pazienti.
L’OMS prevede per la prossima settimana l’incontro di un esperto di Zika con i giornalisti a Ginevra.