Papa Francesco in Uganda: i piaceri mondani e il potere terreno non danno gioia

In Uganda, il Papa ha visitato il santuario Namugongo. Lì, 45 martiri del Paese, anglicani e cattolici, furono bruciati vivi, nel XIX secolo.

Più di 100.000 persone hanno partecipato alla messa celebrata da papa Francesco in Uganda, seconda tappa del suo tour africano, dopo il Kenya e prima della Repubblica Centrafricana.

Il papa ha fatto un grande giro in mezzo alla folla con la papamobile scoperta, acclamato con fervore.

Oltre il 40% degli ugandesi sono cattolici, il 35% anglicani. Il 2% della popolazione professa religioni tradizionali africane, mentre le altre confessioni non cristiane, che sono lo 0,7%, comprendono soprattutto induisti. Circa il 10% degli ugandesi è musulmano.

Nel santuario anglicano di Namugongo 45 martiri, di cui 22 cattolici, vennero bruciati vivi, il 3 giugno 1887.

Erano un gruppo di servitori, paggi e funzionari del re di Buganda, oggi parte dell’Uganda, di età compresa tra 12-30 anni, convertiti al cattolicesimo dai missionari d’Africa del cardinale Charles Lavigerie, i Padri Bianchi.

Mwanga II riteneva che l’influenza di questi sacerdoti europei avesse indebolito il suo potere e distrutto le tradizioni del suo popolo. Inoltre, non perdonava ai suoi giovani, influenzati dal loro catechismo, di rifiutare i suoi favori sessuali.

Carlo Lwanga, capo dei paggi della corte del re, non solo si era rifiutato di accondiscendere ai desideri omosessuali di Mwanga II, ma si era anche impegnato per proteggere i paggi dalle attenzioni del sovrano. Condannato a morte, fu arso vivo il 3 giugno sulla collina di Namugongo.

Diversi giovani ricevettero il “battesimo di sangue”, cioè divennero cristiani con il loro martirio e vollero essere battezzati al momento dell’uccisione. Il più giovane si chiamava Kizito e aveva dodici anni.

I Martiri dell’Uganda sono un simbolo di unità tra le religioni in Uganda.

Alcuni esperti dicono che c’erano anche alcuni musulmani tra i giovani martiri del regno di Buganda, ma questo non è provato.

La testimonianza dei martiri, ha detto il Papa, “mostra a tutti che i piaceri mondani e il potere terreno non danno gioia o pace duratura”.

“E’ la fedeltà a Dio, l’onestà e l’integrità della vita, così come la genuina preoccupazione per il bene degli altri che ci portano a quella pace che il mondo non può offrire”, ha aggiunto il Pontefice.

Il santuario Namugongo è il primo luogo di pellegrinaggio per i cattolici ugandesi, ma anche per i paesi vicini come la Tanzania.

(Fonti varie, foto da http://www.observer.ug)


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