La storia di un ragazzo con genitori divorziati che non potevano fare la comunione ha commosso i cardinali riuniti in Vaticano per il Sinodo.
La storia del bambino è stata raccontata da un padre sinodale messicano ai quasi 300 partecipanti al Sinodo
Il ragazzo nella sua prima comunione aveva lasciato il suo posto per dare un po’ di ostia a ciascuno dei suoi genitori, divorziati e risposati, che non potevano comunicarsi.
La questione dell’ammissione dei divorziati risposati all’Eucaristia, quindi, di un cammino di riconciliazione o della penitenza, è l’argomento che più divide i Vescovi, nei dibattiti del Sinodo.
L’Instrumentum Laboris, documento di lavoro, relativo alle famiglie”ferite” si trova ad affrontare un problema, molto complesso sul piano teologico. Da un lato ci sono i tradizionalisti, i quali dicono che i divorziati risposati possono ricevere la comunione solo se vivono come fratello e sorella, dall’altro lato ci sono coloro che sono disponibili aperture e credono in un percorso di riconciliazione.