L’uomo preistorico dormiva 6,5 ore per notte

L’uomo preistorico non dormiva più di uomo moderno, secondo un nuovo studio, fatto nell’Università della California (Stati Uniti).

Al fine di capire come dormissero gli antenati umani, un gruppo di scienziati ha studiato i modelli di sonno di alcune comunità tradizionali, esaminando le abitudini di 94 individui di tre gruppi di cacciatori-raccoglitori che vivono ancora come i popoli primitivi (due in Africa, gli Hadza della Tanzania e i San della Namibia, e uno in Sud America, i Chimane della Bolivia).

E’ emerso che, anche senza le interruzioni tipiche della vita moderna, i cacciatori-raccoglitori dormono in media 6,5 ore per notte.

Lo studio, pubblicato sulla rivista ‘Current Biology’, dimostra che l’uso molto diffuso di energia elettrica, tv, internet non ha sostanzialmente modificato le ore di sonno.

Una delle scoperte più sorprendenti dello studio è che c’è una grande somiglianza fra i tre gruppi, ha detto Jerome Siegel, studioso dell’Università della California, negli Stati Uniti, che ha condotto lo studio. “Nonostante la varietà genetica e le differenze della storia e dell’ambiente di queste popolazioni, abbiamo trovato che tre gruppi mostrano un sonno simile. Ciò suggerisce che essi esprimono il nucleo del sonno umano probabilmente caratteristico dell’era pre-moderna dell’Homo sapiens”.

Il tempo medio di sonno dei gruppi dei cacciatori-raccoglitori varia tra le 5.7 e le 7,1 ore, come nelle società industriali.

È stata però scoperta un’importante differenza tra i cacciatori-raccoglitori e l’uomo della società industriale: pochissimi uomini allo stato primitivo soffrono di insonnia cronica, condizione comune nei paesi industrializzati.


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