Tra deodoranti e antitraspiranti: ecco cosa scegliere

E’ estate e si suda. Tra cattivo odore e sudorazione eccessiva l’Università di Catania viene in soccorso e ci spiega cosa scegliere.

Da uno studio della Clinica Dermatologica dell’Università di Catania, fatto su 3000 persone, è emerso che il 95% di chi è affetto da sudorazione eccessiva sceglie erroneamente dei deodoranti, per contrastare il problema, mentre il 52% non conosce la differenza tra deodoranti e antitraspiranti.

Per i ricercatori, invece, è importante che chi ha una sudorazione eccessiva ma inodore (iperidrosi) scelga un antitraspirante, mentre chi vuole combattere i cattivi odori e soffre di bromoidrosi usi dei deodoranti, che, con le loro sostanze battericide, contrastano gli olezzi sgradevoli.

“La sudorazione è un evento fisiologico che interviene ogni volta che il nostro organismo ha la necessità di proteggersi dal surriscaldamento – ha detto Giuseppe Micali, direttore della Clinica dermatologica dell’Università di Catania -. Le ghiandole deputate alla produzione del sudore sono di due tipi: apocrine ed eccrine. Le prime, circoscritte pressoché esclusivamente alle regioni ascellari e genito-crurali, elaborano e riversano nei follicoli piliferi un secreto inizialmente inodore che, però, per la sua ricchezza di sostanze organiche, può facilmente divenire maleodorante per effetto della flora microbica residente”. Le seconde “riversano direttamente sulla cute una secrezione contenente, oltre a un’abbondante frazione di acqua, soprattutto cloruro di sodio e sostanze inorganiche”.

Quest’ultimo fenomeno è “caratterizzato da una sudorazione eccessiva, con produzione di sudore abbondante ma inodore (iperidrosi), tipica per esempio di chi svolge attività sportiva, e che può interessare l’intero ambito cutaneo in seguito a emozioni, sforzi fisici, sbalzi termici”. Il fenomeno del cattivo odore invece è “contraddistinto da una secrezione di tipo apocrino, localizzata soprattutto alle ascelle, caratterizzata da un odore pungente e sgradevole (bromidrosi), per effetto dei fenomeni di degradazione batterica”.


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