Come si reimposta l’orologio biologico nel cervello

Un team internazionale di scienziati ha scoperto che l’orologio biologico o circadiano viene reimpostato quando il fosfato si combina con una proteina, conosciuta come eIF4E, nel cervello.

Questo processo, noto come fosforilazione, è attivato dalla luce, che stimola la sintesi di specifiche proteine che svolgono un ruolo chiave nell’orologio.

Un articolo pubblicato sull’ultimo numero di ‘Amazings’ riporta i risultati di una ricerca, condotta dalla McGill University e dalla Concordia, di Montreal, in Canada.

Lo studio è stato effettuato sui topi, ma con risultati potenzialmente applicabili anche agli esseri umani.

I risultarti della ricerca, secondo gli autori, potranno aiutare a individuare il bersaglio per il trattamento di vari disturbi: del sonno, metabolici, cognitivi, comportamentali associati solitamente con il jet lag, legati al turno di lavoro, all’eccessiva esposizione alla luce durante la notte, alle condizioni neuropsichiatriche, come la depressione.

Il ritmo circadiano è l’orologio interno presente in quasi tutti gli organismi che consente di sincronizzare i processi biologici con il giorno e la notte.

L’orologio biologico primario del corpo umano si trova nel cervello, ma ci sono orologi biologici locali nei tessuti, compresi quelli di pancreas, fegato, polmoni, cuore e muscoli scheletrici.

Funzionano secondo un ciclo circadiano di 24 ore e regolano non solo il sonno, ma anche la fame e indirettamente la temperatura corporea, l’attività cardiaca, il consumo di ossigeno, l’equilibrio dei fluidi, la secrezione dell’insulina…


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