Corea del Sud: quindicesima vittima fatta dal coronavirus Mers

Il virus MERS CoV (Middle East Respiratory Syndrome Coronavirus), ha colpito ancora. Una quindicesima vittima c’è stata nella citta portuale di Busan. Si tratta di un uomo di 62 anni, a cui la Mers era stata diagnosticata lo scorso 7 giugno al Samsung Medical Centre di Seul, uno dei più grandi ospedali della capitale ed epicentro dell’infenzione con oltre 70 casi.

La sindrome respiratoria in Corea del Sud ha colpito finora 145 persone, dopo una prima diagnosi effettuata il 20 maggio scorso su un uomo di ritorno dall’Arabia Saudita e da altri paesi del Golfo. Ultimamente, altre 7 persone sono state contagiate.

La sindrome respiratoria mediorientale da coronavirus è un’infezione che può provocare malattie respiratorie, tosse, febbre, mancanza di respiro e anche sintomi gastrointestinali, polmonari e crisi renali.

Non non c’è nessun vaccino o trattamento per il virus, che ha un tasso di mortalità di circa il 35%.

In Arabia Saudita, più di 950 persone sono state infettate dal 2012 dal virus e 412 di esse sono morte.

La sindrome aveva suscitato timori in Asia per una possibile ripetizione della sindrome respiratoria acuta grave (SARS) che nel 2002-2003 aveva ucciso circa 800 persone in tutto il mondo.

Questa nuova sindrome, rispetto alla SARS è, però, meno trasmissibile.

L’Organizzazione mondiale della sanità ha detto che il coronavirus Mers non sta dando luogo a un’epidemia.


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