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Fumare rende pericolosi gli interventi chirurgici

Fumare aumenta più del 50% il rischio di avere delle complicazioni durante un intervento chirurgico con anestesia generale, poiché le vie aeree sono più sensibili a qualsiasi stimolo e rischiano di sviluppare situazioni avverse al sistema cardiovascolare e respiratorio.

Queste complicazioni sono principalmente dovute all’ostruzione delle vie aeree, causata dall’accumulo di muco, dalle reazioni allergiche o da altre malattie come la fibrosi polmonare, tra le altre.

Il tabacco provoca eccessivo muco nelle vie respiratorie e la tosse, che agisce come un metodo di difesa per rimuovere il muco dal corpo. Tuttavia, l’effetto di alcuni farmaci, come pure altri fattori che possono insorgere durante un’operazione, annullano questa reazione naturale e pertanto potrebbe verificarsi un’infezione che può portare a polmonite o bronchite acuta, tra le altre cose.

L’anestesia generale nei fumatori, in generale, richiede più tempo per fare effetto e, in alcuni casi, è anche necessaria una dose maggiore di farmaci.

Per questo motivo, prima di sottoporsi a un intervento chirurgico, il paziente che fuma dovrebbe smettere di fumare, almeno quattro mesi prima, e durante questi mesi sottoporsi alle cure prescritte dal medico pneumologo e internista, allo scopo di ridurre i rischi operatori.

Smettere di fumare giova alla capacità di fare esercizio fisico, diminuisce il rischio di eventi cardiovascolari, migliora la circolazione del sangue e di conseguenza permette una migliore guarigione delle ferite chirurgiche.

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