Supercomputer coi i qubit controllati da campi elettrici

Alcuni esperti australiani hanno reso noto di aver codificato un’informazione quantistica in silicio mediante semplici impulsi elettrici.

L’italiano Andrea Morello e Arne Laucht, nell’Università del Nuovo Galles del Sud, hanno mostrato in laboratorio che un qubit (bit quantistico) può essere controllato attraverso l’uso di campi elettrici, invece di dover ricorrere all’utilizzo di capi magnetici a impulsi oscillanti.

La scoperta potrebbe costituire un passo avanti nella progettazione dei supercomputer.

Questo tipo specifico di bit quantistici potrebbe essere prodotto utilizzando una tecnologia simile a quella utilizzata per la produzione dei computer convenzionali, riducendo i tempi e i costi di produzione.

I qubit potrebbero eseguire operazioni matematiche milioni di volte più veloci, rispetto a quelle realizzate dai supercomputer complessi a codice binario.

La chiave per il successo di questo metodo di controllo elettrico è il posizionamento dei qubit all’interno di un sottile strato di silicio appositamente purificato, contenente solo l’isotopo del silicio-28.

Questo isotopo è perfettamente non magnetico e, a differenza del silicio naturale, non disturba i bit quantistici.

A differenza dei convenzionali computer che memorizzano i dati su transistor e hard disk, i computer quantistici codificano i dati negli stati quantistici di oggetti microscopici chiamati qubit.


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