Shellshock, il bug che minaccia il 70% dei sistemi informatici

Un difetto di programmazione soprannominato “Bash Bug”, o “Shellshock” rappresenterebbe una potenziale minaccia per milioni di computer, server, dispositivi medici, centrali elettriche, impianti idrici comunali e oggetti comuni, quali frigoriferi e macchine fotografiche.

Il difetto, che è nel software di sicurezza più utilizzato, può permettere agli hacker di assumere il controllo di una macchina vulnerabile, di rubare dati, mandare in crash le reti e causare altri problemi.

Il difetto, scovato dal ricercatore Stephane Shazelas, riguarda un sistema comunemente usato, il software libero chiamato Bash, utilizzato dal 70 per cento delle macchine che si collegano a Internet.

Bash è utilizzato nella maggior parte dei Linux o dei sistemi operativi basati su Unix, tra cui Mac OS X di Apple.

ll bug non pregiudicherebbe Microsoft Windows, ma potrebbe interessare i telefoni Android.

Gli utenti comuni possono far poco, in questo contesto, mentre Google e Amazon sono corse ai ripari e Apple rassicura che i suoi sistemi non corrono rischi se non sono stati manomessi con tecniche avanzate.


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