Calderoli uccide un serpente e pubblica la foto su Facebook

Calderoli è di nuovo al centro di polemiche, dopo che su Facebook ha pubblicato una sua foto con un serpente, che aveva ucciso nella cucina della sua casa di Mozzo (Bergamo).

L’immagine pubblicata sul social network è accompagnata dal seguente messaggio: “Non sono mai stato superstizioso ma dopo la “makunba” che mi ha fatto il papa della Kienge mi e’ capitato di tutto e di più. Quello che potete vedere nell’allegato è il serpente che ho catturato questa mattina nella cucina di casa mia. A voi sembra normale che un serpente di 2 metri sia nella cucina di una casa di mozzo?”.

L’animale ucciso sarebbe un biacco, esemplare di color verde – giallo, che non è infrequente trovare nelle campagne e nei giardini.

Il serpente non è velenoso, ma può mordere, mentre Calderoli morde spesso con le sue provocazioni, che danno vita a proteste e a fiumi di parole.

In questo caso, ad inalberarsi sono stati gli animalisti. Era proprio necessario uccidere il serpente, oltretutto appartenente a una specie protetta?

E il riferimento alla Kienge era necessario?

 


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