Uno studio internazionale in fase III, presentato al congresso di oncologia Asco di Chicago, dà nuove speranze ai malati di tumore gastrico, che, solo in Italia, nel 2013, ha fatto registrare 13.200 nuovi casi.
Secondo lo studio, fatto su 355 pazienti, è possibile “affamare” i tumori avanzati dell’esofago e dello stomaco, impedendo la formazione di nuovi vasi sanguigni che apportano il sangue, e quindi il nutrimento, alle cellule tumorali.
Ad essere in grado di tagliare il nutrimento al tumore è una molecola chiamata ramucirumab, che nello studio è stata in grado di migliorare significativamente la sopravvivenza globale dei malati e la sopravvivenza senza progressione della malattia.
In un contesto in cui la chemioterapia non ha dato soddisfacenti risultati, la nuova molecola dà speranza a quei malati inoperabili, affetti da un tumore subdolo, i cui sintomi si manifestano quando la malattia è già a uno stadio avanzato.
Tramite l’inibizione dell’angiogenesi, ossia della formazione di nuovi vasi sanguigni che portano sangue alle cellule tumorali, gli esperti hanno visto che si possono anche rafforzare le terapie tradizionali.
Molecole come il ramucirumab sono state testate da sole e in combinazione con regimi chemioterapici (o con il paclitaxel, farmaco usato in chemioterapia.), mostrando che, in questo modo, è possibile raddoppiare il tasso di controllo della malattia.