Essere padri dopo i 45 anni compromette la salute del bambino

Nei paesi industrializzati, gli uomini, come le donne, tendono ad avere un bambino sempre più tardi.

Tuttavia se le madri ricevono controlli durante la gravidanza, i medici non hanno l’abitudine di preoccuparsi dell’età del padre. Ma è ormai noto che quando i maschi procreano dopo i 45 anni i loro figli hanno più probabilità di soffrire di disturbi fisici o mentali.

Nanismo, aborti spontanei, mortalità infantile, disturbi psicologici del figlio, come autismo, iperattività, disturbo bipolare, sono più frequenti nei figli nati da padri anziani.

Uno studio condotto dai medici di Copenaghen, che ha esaminato un milione bambini nati in Danimarca tra il 1978 e il 2004, ha concluso che i figli concepiti quando il padre aveva tra i 40 e i 44 anni avevano un rischio di mortalità infantile aumentato del 10%, rispetto ai bambini il cui padre aveva 30 – 34 anni. Quando l’età del padre superava i 45 anni, questo tasso diventava del 16%.

Studiosi americani e svedesi della salute mentale dei bambini hanno inoltre esaminato le cartelle cliniche di 2,6 milioni di svedesi nati tra il 1973 e il 2001.

Hanno trovato che un bambino nato da un padre che aveva più di 45 anni aveva un rischio moltiplicato per 3,5 di diventare autistico, per 13 di essere iperattivo e per 24 di avere il disturbo bipolare.

L’età paterna è associata a delle mutazioni dello sperma che possono avere conseguenze negative sulla salute del bambino.


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