Ottenute staminali senza uccidere gli embrioni

Un nuovo metodo, che consente la generazione su larga scala di cellule staminali embrionali umane di alta qualità clinica senza distruggere gli embrioni umani, è stato messo a punto dai ricercatori del Karolinska Institutet, in Svezia.

La scoperta rappresenta un grande passo avanti per la ricerca sulle cellule staminali e dà grandi speranze di poter sostituire le cellule danneggiate, permettendo di curare gravi malattie, come il diabete e il morbo di Parkinson.

Attualmente le cellule staminali embrionali umane sono ricavate dagli embrioni fecondati in vitro che non vengono utilizzati per le gravidanze. Gli embrioni non sopravvivono al processo e questo provoca grandi questioni etiche ed è considerato illegale in vari paesi.

Un gruppo di ricerca internazionale guidato da Karl Tryggvason, professore di chimica medica nel Karolinska Institutet in Svezia e professore alla Duke-NUS Graduate Medical School di Singapore, insieme al Professor Outi Hovatta del Karolinska Institutet, ora, ha sviluppato un metodo che permette di utilizzare una singola cellula in un embrione di otto cellule. Questo embrione, poi, può essere ricongelato e, teoricamente, essere inserito nell’utero di una donna.

Il metodo di utilizzare una singola cellula dell’embrione è stato già utilizzato nelle analisi di diagnosi genetica che precedono l’impianto.

Un test genetico viene effettuato su una singola cellula di un embrione fecondato in vitro, al fine di rilevare potenziali malattie ereditarie. Se le mutazioni non vengono rilevate, l’embrione viene inserito nell’utero della donna, dove può svilupparsi e dare vita a un bambino sano.

“Sappiamo che un embrione può sopravvivere alla rimozione di una singola cellula. Questo fa una grande differenza etica”, ha detto Karl Tryggvason.

La singola cellula estratta dall’embrione viene coltivata su un letto di proteine LN-521 normalmente associate alle cellule staminali pluripotenti nell’embrione. In questo modo le cellule staminali si duplicano e si moltiplicano senza essere contaminate, come era avvenuto in precedenza.

“Così possono essere prodotte delle cellule staminali su larga scala, con la precisione richiesta per la produzione farmaceutica”, ha detto Karl Tryggvason.


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