Scissione nel Centrodestra: si salva il governo e si salva la faccia

Vista così, dall’esterno, da semplici cittadini, la vicenda che si è consumata ieri con la rifondazione ufficiale di “Forza Italia”, da parte di Silvio Berlusconi, e il lancio del “Nuovo Centrodestra” di Angelino Alfano pare una lotta tra i berlusconiani “seduti” e berlusconiani rimasti senza poltrona ma che aspirerebbero a sedersi.

I primi, le cosiddette colombe, mirano ad andare avanti col governo Letta, consapevoli anche del fatto che per il Centrodestra, per lo stesso Berlusconi e per loro, non c’è scelta migliore. I secondi, i cosiddetti falchi, fanno leva sulla inevitabile sofferenza di Berlusconi, appoggiandolo, un po’ perché credono in lui, un po’ perché, il Cavaliere, per loro, forse, costituisce l’unica speranza di poter fare qualcosa.

Ma Berlusconi, che stupido non è, forse ha capito che gli opposti desideri di falchi e colombe gli fanno anche gioco. Così salva il governo e la faccia.

La decadenza del governo Letta non gioverebbe certo a Berlusconi, che in imminenti elezioni non potrebbe ricandidarsi, per via della legge Severino. Ma, emotivamente, come ha avuto a dire, ieri, è difficile sedere accanto a chi potrebbe nei prossimi giorni farlo decadere da senatore.

Comunque sia, Berlusconi, con la frattura che si è creata nel Centrodestra, può continuare a inveire contro la Magistratura e a raccontare agli italiani, disposti a credergli, che “Mani pulite” è stato un fenomeno ordito dalla Sinistra, per giungere al potere e per eliminare parte della vecchia classe politica, come ha fatto ieri nel rilancio ufficiale di “Forza Italia”.

Silvio Berlusconi ha parlato sabato per un’ora e mezza al Consiglio nazionale della nuova “Forza Italia”, a Roma.

Applaudito dai suoi, ha detto che “è molto difficile essere alleati in Parlamento e sedere allo stesso tavolo in Cdm con chi vuole uccidere politicamente il leader di un partito”.

Che sia difficile sedere accanto a chi potrebbe votare per la sua decadenza, è facile e umano comprenderlo. Che sia la sinistra a voler far fuori Berlusconi è la solita storiella, opinabile, anche ascoltando le vicende della vita personale del Cavaliere, che mostrerebbero quanto la sinistra sia cattiva.

Come di quel professore avuto da Berlusconi alle scuole medie che gli raccontava di quel che capitava in Unione Sovietica.

Come se il potere non fosse sempre crudele, in qualche modo, in tutte le forme politiche. Come se nelle guerre preparate dai Bush e dagli Obama si sparassero caramelle.

Lo sanno, anche in Italia, cosa sia il potere, quei lavoratori “uccisi” dalla concorrenza sleale, dal cinismo e dall’egoismo di chi cinicamente vuole tutto per sé. Lo sanno anche in Italia i poveri che non riescono ad arrivare a fine mese, cosa sia il potere.

Non è un relativizzare, è l’amara constazione delle cose, fatta da cittadini comuni, per i quali, il politico migliore “ha la rogna”.

In questo contesto, una cosa appare degna di nota: Angelino Alfano ha detto di voler continuare a collaborare con Berlusconi e Berlusconi ha detto di voler continuare a collaborare con Alfano.

Magari, per una volta, i loro buoni propositi coincideranno con il bene di tutti e forse, nel frattempo, Berlusconi riuscirà a dimostrare la sua presunta innocenza. (Foto La presse)

(Paola O.)


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