Uno studio fatto su 200.000 australiani sopra i 45 anni, seguiti per 4 anni, ha mostrato che l’abitudine di fumare è direttamente collegata ai due terzi delle morti nei fumatori.
Si tratta di un dato molto più preoccupante rispetto alle precedenti stime, secondo cui la morte per fumo sarebbe solo del 50 per cento nei fumatori.
“Sappiamo tutti che il fumo è un male per la salute. Ma fino ad ora non avevamo avuto una prova su larga scala su quanto faccia male, ha detto Emily Banks, che ha diretto lo studio.
Il rischio di morte raddoppia anche tra chi fuma una media di 10 sigarette al giorno, dice il coautore dello studio, Freddy Sitas.
La buona notizia, dice Banks, è che smettere di fumare a qualsiasi età riduce il rischio di morte, spiegando che non non c’è nessun livello in cui fumare sicuramente non nuoce.
Certamente, dicono i ricercatori, fumare poco e meglio che fumare tanto e più si è giovani quando si smette di fumare, maggiore è il beneficio.