Alcuni ricercatori hanno individuato una zona nel cervello che regola l’età. Si tratta di una parte della corteccia cerebrale, con un centro di controllo che regola il processo di invecchiamento.
Questa zona è specificamente nell’ipotalamo ed è della dimensione di una mandorla cerebrale profonda.
In un esperimento fatto su topi, agendo su questa zona molto speciale, i ricercatori sono stati in grado di estendere o di accorciare la vita degli animali.
Una sostanza chiamata NF-kB era diventata più attiva nell’ipotalamo quando i topi erano cresciuti.
Quando gli scienziati hanno bloccato la sostanza, i topi hanno vissuto una media di 1.100 giorni, mentre un topo che conduce una vita sana vive tra i 600 e i 1000 giorni.
La vita dei topi è stata prolungata dai ricercatori del 20%, senza che i topi soffrissero dei disturbi legati all’età, come la perdita di massa muscolare e di tessuto osseo o la presenza di problemi dell’anca.
Al contrario, quando gli scienziati hanno stimolato questo ormone tutti i topi sono morti entro 900 giorni.
In parallelo, i topi che non avevano il NF-kB sviluppato, dopo 6 mesi, presentavano migliori muscoli, ossa più forti, un aumento della memoria e una pelle più sana.
L’ormone NF-kB regola anche i livelli dell’ormone GnRH, che svolge un ruolo importante nella fertilità e nello sviluppo di ovuli e sperma.
Quando i ricercatori hanno inoculato il GnRH nei vecchi topi, hanno scoperto che questo ha avuto un impatto positivo sulla vita dei topi e ha anche potenziato il loro cervello che ha ricreato alcuni neuroni.
Lo studio, che è stato pubblicato sulla rivista Nature, fa sperare di poter creare un giorno dei farmaci che potrebbero rallentare l’invecchiamento e prevenire le malattie della vecchiaia, come il diabete, le malattie cardiache e l’Alzheimer.
“I nostri risultati rafforzano chiaramente la teoria secondo cui l’invecchiamento è un decadimento passivo di alcuni tessuti. Il processo è controllato e può essere manipolato”, ha detto Dongsheng Cai dell’Albert Einstein College of Medicine di New York.
Per Cai, è possibile combattere il processo di invecchiamento con l’aiuto dei farmaci che diminuiscono l’effetto dell’ormone NF-kB nel cervello o regolano la dose dell’ormone GnRH.