Cellule della pelle trasformate in cellule cerebrali

I ricercatori della Case Western Reserve University School of Medicine hanno sviluppato una tecnica per convertire le cellule della pelle in cellule cerebrali. Tali cellule potrebbero essere utilizzate per sostituire quelle danneggiate dalla paralisi cerebrale o dalla sclerosi multipla.

sclerosi_multiplaLo studio della Case Western Reserve University School of Medicine è stato fatto sui topi e il passo successivo, secondo i ricercatori, consisterà nel vedere se la tecnica potrà essere applicata alle cellule umane.

Dato che le cellule della pelle sono abbondanti, il processo, denominato “riprogrammazione cellulare”, potrebbe avvalersi di esse nella ricerca finalizzata a trovare un modo per trattare le persone con perdita e alterazione di mielina.

Milioni di persone nel mondo soffrono di disturbi di mielina, che provocano sclerosi multipla negli adulti e paralisi cerebrale o altri disturbi ereditari degenerativi del cervello nei bambini.

Nell’alterazione della mielina, le cellule vengono distrutte e non possono essere sostituite dal corpo. Queste cellule sono importanti perché la mielina fornisce un isolamento che protegge i neuroni e consente al cervello di inviare gli impulsi nervosi in tutto il corpo.

I ricercatori della Case Western Reserve University School of Medicine hanno trovato un modo per manipolare il codice genetico delle cellule della pelle e trasformarle in cellule che funzionano come le cellule del cervello.

La nuova tecnica prevede la riprogrammazione di tre proteine naturali in modo da modificare i fibroblasti (cellule presenti in abbondanza nella pelle) trasformandoli in oligodendrociti (in modo che si ricostruisca la mielina nei neuroni del cervello).

Nello studio, i ricercatori hanno generato miliardi di cellule riprogrammate e hanno mostrato che esse possono produrre nuovi rivestimenti di mielina attorno a nervi dopo essere state trapiantate nei topi.

Attualmente, solo il tessuto fetale e alcuni tipi di cellule staminali sono fonti di oligodendrociti.

La speranza è che le cellule della pelle di un paziente possano essere trasformate e poi trapiantate in una regione del cervello o del midollo spinale per la rigenerazione delle cellule danneggiate o morte.

Lo studio della Case Western Reserve University School of Medicine è stato pubblicato sulla rivista Nature Biotechnology.


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