Nigeria: Malala ha incontrato le ragazze sopravvissute al rapimento

La giovane pachistana Malala Yousafzai, sopravvissuta a un assassinio dei talebani, ha incontrato domenica ad Abuja, in Nigeria, i genitori delle oltre 200 studentesse rapite dal gruppo islamista Boko Haram e i rappresentanti del movimento per la liberazione delle giovani.

La ragazza, vincitrice del premio Sacharov per i diritti umani, lunedì incontrerà il presidente Goodluck Jonathan, esattamente tre mesi dopo il rapimento delle 276 studentesse, prelevate a Chibok, nel nord-est della Nigeria.

Malala, che aveva chiesto a maggio alla comunità internazionale e alla Nigeria di agire affinché le ragazze delle scuole superiori, fossero liberate, ha incontrato separatamente i leader del movimento BringBackOurGirls (ridateci le nostre ragazze), quindici genitori delle studentesse e cinque giovani donne nigeriane riuscite a sfuggire ai loro rapitori.

“La situazione a Chibok è la stessa che nello Swat, dove gli estremisti hanno impedito a oltre 400 ragazze di andare a scuola”, ha detto Malala, ascoltando le sopravvissute, che raccontavano la loro storia.

Quella dello Swat è la regione del Pakistan nord-occidentale dove Malala fu gravemente ferita alla testa nel 2012 dai talebani, che avevano cercato di ucciderla, perché si era espressa in favore dell’educazione delle ragazze. Dopo un trattamento medico molto lungo, ora, la giovane vive in Gran Bretagna.

“Penso che le voci siano più potenti di qualsiasi arma. Abbiate fiducia in voi e proseguite il vostro viaggio. Continuate a studiare e avrete successo perché noi siamo riuscite nel nostro viaggio. Lo Swat ora è in pace. Tutte le ragazze vanno a scuola. Allo stesso modo, anche qui, un giorno voi andrete tutte a scuola”, ha aggiunto Malala.

Delle 276 studentesse rapite in Nigeria il 14 aprile scorso, 57 erano riuscite a fuggire poco dopo il loro rapimento, ma 219 sono ancora detenute.

(Fonte Afp)


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