Papa Francesco: la corruzione rende un paese diabetico

Il Papa in Kenya ha visitato una delle baraccopoli più povere, quella di Kangemi.

Ha parlato nella Chiesa di San Giuseppe Lavoratore, nel quartiere molto povero di Kangemi a Nairobi, dove più di 100.000 persone vivono in povertà.

Ha denunciato “l’eccesso di ingiustizia” che emerge dalle baraccopoli delle grandi città africane, frutto della corruzione e dell’accaparramento da parte di pochi.

Nella sua ultima tappa in Kenya, prima di partire per l’Uganda, il Pontefice
di fronte ai fedeli di Kangemi, ha denunciato le “nuove forme di colonialismo”, che relegano i paesi africani ad essere “parti di una macchina e di un ingranaggio gigante”.

Ha deplorato aspramente “la mancanza di accesso alle infrastrutture e ai servizi di base”, oltre alla “ingiusta distribuzione terre”.

L’”emarginazione urbana” – ha detto papa Francesco – nasce dalle “ferite provocate dalle minoranze che concentrano il potere, la ricchezza e sperperano egoisticamente, mentre la crescente maggioranza deve rifugiarsi nelle periferie abbandonate, inquinate, scartate”.

Il Papa ha pure invitato i giovani kenyoti a non cedere allo “zucchero” della corruzione. “Un male che c’è anche in Vaticano”.

La corruzione – ha spiegato il Pontefice parlando a braccio in spagnolo – “è dolce, ci piace, è facile, e poi finiamo male”, così tanto zucchero provoca il diabete e “il nostro paese finisce diabetico”.

“Se non volete corruzione nel vostro paese, iniziate voi. Se non iniziate voi la persona che vi sta vicina non inizia”, ha osservato Bergoglio.

“La corruzione ci ruba l’allegria ci toglie la pace, il corrotto non vive in pace”, ha detto il Pontefice ai giovani, spiegando che “la corruzione non è un cammino di vita, ma un cammino di morte”.

Il pontefice argentino, poi, in Kenya, ha anche scatenato un applauso fragoroso quando ha detto addio in swahili: “Mungu awabariki” (“Dio vi benedica”).

Con un breve volo, il Pontefice si è, quindi, recato in Uganda, seconda tappa del suo tour africano, atterrando all’aeroporto di Entebbe.

Circa il 47% degli ugandesi, vale a dire più di 17 milioni di abitanti sono cattolici. L’Uganda è anche uno dei paesi africani in cui le istituzioni sociali della Chiesa cattolica sono più attive.
Domenica, il Papa volerà a Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, paese da anni devastato dalla guerra civile.

(Con Ansa, Ascanews e Afp)


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