Clima: un appello firmato da tante personalità

Decine di personalità, tra cui l’arcivescovo sudafricano Desmond Tutu, hanno fatto un appello affinché i combustibili fossili siano lasciati sotto terra e terminino quelli che loro hanno definito “i crimini del clima”.

In un appello pubblico giovedì, questi leader hanno detto che i combustibili fossili minacciano i diritti delle generazioni future e che bisogna “agire per cambiare tutto”.

I combustibili fossili, provocano l’effetto serra, responsabile del riscaldamento globale e del cambiamento climatico. E’ un problema paragonabile ai crimini compiuti con la schiavitù, il totalitarismo, il colonialismo o l’apartheid, hanno detto i firmatari del testo.

I governi devono congelare le estrazioni, rinunciando all’80% di tutte le riserve di combustibile fossile, hanno scritto i leader nel testo pubblicato online a 100 giorni dalla conferenza delle Nazioni Unite di Parigi sul clima, denunciando decenni di commercio e di liberalizzazione finanziaria che hanno indebolito gli stati e non hanno permesso loro di affrontare la crisi climatica.

I negoziati fatti per più di 20 anni, non hanno diminuito le emissioni di gas a effetto serra e il clima ha continuato ad andare verso la sua deriva, dicono questi personaggi, tra i cui ci sono anche Kumi Naidoo, direttore esecutivo internazionale di Greenpeace, il filosofo Noam Chomsky, il glaciologo Claude Lorius, il saggista Naomi Klein, l’economista Susan George, la stilista Vivienne Westowood, lo scrittore Erri de Luca, l’agronomo e saggista Pierre Rabhi.

Questo appello si presenta come una chiamata della società civile alla mobilizzazione.


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