In Romagna la super risonanza che brucia il cancro

Una nuova risonanza magnetica, che si chiama Rm 3Tesla, potrà aiutare a eliminare le cellule maligne dei tumori.

Come avviene con la chemioterapia, lo strumento, collegato a un macchinario che è in grado di emettere ultrasuoni ad alta frequenza, uccide le cellule, ma solo quelle malate e in aree circoscritte, rilevando anche quelle di un solo millimetro.

Dotato di sistema Hifu (High-Intensity Focused Ultrasound), il macchinario ha doppia potenza rispetto alla risonanza standard e riesce a ‘bruciare’ il tumore in un’area definita e limitata, permettendo anche di monitorare il trattamento.

Lo strumento permette infatti anche di monitorare il funzionamento degli organi. Le aree del cervello, ad esempio, e le aree del dolore, o le alterazioni del cuore e del fegato durante i trattamenti chemioterapici. Ciò consente di correggere i dosaggi dei medicinali prima che si verifichi un danno permanente.
La speciale risonanza può anche osservare il flusso del sangue e come i farmaci si diffondono nei vari organi.

Nella cura dei tumori è una tecnica meno invasiva e più tollerabile della tradizionale chemioterapia e radioterapia.

La super risonanza è stata messa a punto nell’Istituto scientifico romagnolo per la cura dei tumori (Irst).

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