L’Etna è patrimonio dell’Unesco

etnaL’Unesco venerdì ha dichiarato il vulcano Etna, patrimonio dell’umanità. Il comitato dell’agenzia Onu, riunito nella sua sessione annuale a Phnom Penh in Cambogia, ha scritto che “I crateri della vetta, i coni di cenere, le colate di lava, le grotte di lava e la depressione della valle del Bove fanno dell’Etna una destinazione privilegiata per la ricerca e per l’istruzione”.

L’Etna, per l’Unesco, “continua a influenzare la vulcanologia, le geofisica ed altre discipline della Terra”.

“La sua notorietà, la sua importanza scientifica e i suoi valori culturali e pedagogici sono d’importanza mondiale”, continua la nota.

Secondo l’agenzia delle Nazioni Unite, l’Etna, che si erge con i suoi 3.300 metri nella Sicilia orientale, è uno dei più attivi vulcani al mondo, è il più grande vulcano attivo d’Europa, con una attività nota da almeno 2700 anni e con la storia documentata di vulcanismo più lunga del mondo.

Nei pressi di Catania, la seconda città della Sicilia, il vulcano, con i suoi 200 km di circonferenza, è nato da una serie di eruzioni sottomarine 500.000 anni fa. Delle esplosioni si verificano ancora periodicamente nel cratere centrale e lava scorre sui fianchi del vulcano, a volte mettendo in pericolo i villaggi che sono costruiti fino a 800 metri.

La città di Catania fu quasi completamente distrutta durante la grande eruzione del 1669, prima di essere ricostruita in stile barocco.

La zona classificata come patrimonio mondiale fa parte del Parco dell’Etna creato nel 1987.

Il Comitato del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, a Phnom Penh, ha esaminato l’iscrizione di 31 siti culturali e naturali del patrimonio mondiale che aveva già 962 luoghi in 157 paesi.

Tra i siti che hanno chiesto l’ammissione per il loro “valore universale eccezionale” ci sono il Monte Fuji (Giappone), la città di Agadez (Niger), le ville medicee (Italia) o la stazione baleniera canadese Red Bay.


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